Rinviato a giudizio un 62enne di Montebelluna anche per truffa ai danni dello Stato
IMPRENDITORE D'AUTO DI LUSSO A PROCESSO PER UNA MAXI EVASIONE
Contestati mancati versamenti Irpef per 2 milioni e Iva per 4,5 milioni
MONTEBELLUNA – (gp) Dopo la maxi frode fiscale da 3 milioni di euro per la quale era finito a processo (il procedimento penale è però ripartito da zero e il pm Gabriella Cama ha appena chiuso le indagini), un imprenditore di Montebelluna di 62 anni originario di Trebaseleghe è stato rinviato a giudizio per un altro procedimento avviato dal pm Giovanni Valmassoi per le accuse di truffa e di frode fiscale con mancato versamento di quasi due milioni di Irpef e di 4,5 milioni di Iva. Il suo legale, l’avvocato Andrea Zambon, aveva chiesto il non luogo a procedere nell'udienza preliminare di fronte al gup Gioacchino Termini ma il giudice ha stabilito che la questione meriti di essere approfondita a dibattimento. Secondo l'accusa l'uomo avrebbe evaso 624mila euro di Irpef e 2 milioni e mezzo di Iva nel 2008, 114mila euro di Irpef e quasi 1,3 milioni di Iva nel 2009 e, nel 2010, un altro milione di Irpef e quasi due milioni di Iva. In più secondo la Procura di Treviso, tra il 2008 e il 2011, avrebbe indicato nelle comunicazioni obbligatorie di importazione di autovetture valori inferiori rispetto a quelli indicati dall’operatorio comunitario così da trarre in errore l’Agenzia delle Entrate. Sempre per l’accusa, avrebbe fittiziamente indicato d’aver acquistato veicoli nel 2007, quando erano stati invece acquistati nel 2008, così da versare solo un euro per la loro immatricolazione, ma anche di aver importato le auto quale persona fisica e non come impresa per godere di un regime Iva agevolato. Il processo inizierà a novembre.