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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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La Corte Costituzionale ha stabilito che il procedimento penale va celebrato

MEDICI ACCUSATI DELLA MORTE DI UN BIMBO: NUOVA SUPER PERIZIA

In quattro alla sbarra: il decesso all'ospedale di Oderzo nel 2007


ODERZO – (gp) Sarà una perizia medico legale disposta dal giudice Marco Biagetti, e affidata al dottor Gianni Barbuti, a stabilire le cause che hanno portato al decesso di un neonato all'ospedale di Oderzo e, di conseguenza, le eventuali responsabilità dell'equipe medica che è finita sotto processo per rispondere del reato di aborto colposo. Alla sbarra ci sono Gianandrea Bressan, Donato Di Nunno, Angela Perin e Simona Qualizza, difesi dagli avvocati Piero Pignata, Federico Vianelli e Massimo Sonego. I legali, nel corso della prima udienza nel marzo 2012, avevano sollevato una questione di legittimità legata al regime di procedibilità per disparità di trattamento nel caso dell'aborto colposo, e il giudice in quel caso inviò il dispositivo alla Corte Costituzionale affinché si pronunciasse per stabilire se la legge vigente sia o meno corretta. In parole povere per il reato di lesioni gravi o gravissime colpose si procede a querela, tranne nei casi di lesioni determinate da infortuni sul lavoro, malattie professionali o incidenti stradali in determinati casi (ad esempio in presenza di aggravanti come la guida in stato d'ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti). Una legge modificata nel 1981 che però pare essersi dimenticata del caso specifico di colpa medica: in pratica più di 30 anni fa le lesioni gravissime era passate da procedibili d'ufficio a procedibili a querela, salvo i casi citati. La successiva legge sull'aborto volontario sembrava aver inglobato anche il caso di aborto colposo. Ma così non è, almeno secondo le difese. La Corte Costituzionale ha però rigettato la questione di legittimità dicendo che il processo va celebrato. I fatti risalgono al 2 marzo 2007. Secondo l’accusa il bambino, terzogenito di una coppia algerina, sarebbe nato vivo se i medici avessero eseguito tempestivamente un parto cesareo. La donna, per perdite di sangue, si era recata in ospedale ma era stata dimessa poco dopo con la conferma che la gravidanza non era a rischio. Meno di 24 ore dopo però ritornò in ospedale con fitte lancinanti al ventre. Il responso fu terribile: il feto era già morto. Si parlò di “probabile sofferenza fetale” e che con un parto cesareo tempestivo il bambino sarebbe nato vivo “con probabilità prossima alla certezza”. Per i medici scattò quindi d'ufficio l'accusa di “concorso e cooperazione per aver cagionato colposamente l’interruzione di gravidanza e la morte intrauterina del feto”.