Depositata la perizia psichiatrica effettuata sullo studente che uccise il padre Roberto
OMICIDIO DI VIA GHIRADA: QUELLA SERA BRUNO MAGRI ERA INSTABILE
Il 21enne giudicato "non socialmente pericoloso": sentenza a maggio
TREVISO – (gp) Al momento del fatto Bruno Magri era affetto da un vizio parziale di mente e, al momento, il ragazzo non risulta socialmente pericoloso. In estrema sintesi è l'esito della perizia psichiatrica effettuata dal professor Marco Stefanutti dell'Università di Udine a cui è stato sottoposto lo studente 21enne che il 17 gennaio dello scorso anno aveva ucciso il padre Roberto a coltellate nella loro abitazione di via Ghirada. Analizzati gli esiti della perizia del professor Massimo Montisci che aveva effettuato l'autopsia sul corpo dell'ex manager di 55 anni, la Procura aveva deciso di sostenere in giudizio come Bruno Magri avesse infierito sul padre contestandogli, oltre al vincolo di famiglia, anche l'aggravante della crudeltà e delle sevizie. Nessun elemento in mano agli investigatori può invece ipotizzare che il delitto fosse premeditato, possibilità presa in esame ma subito decaduta in virtù delle dichiarazioni del giovane che aveva riferito di aver reagito a una provocazione. Circostanza quanto meno verosimile in base agli accertamenti disposti dal pm Valeria Sanzari, titolare delle indagini. Quegli stessi accertamenti che però, secondo l'accusa, metterebbero in evidenza come Bruno Magri avrebbe infierito sul padre, colpito 26 volte con soluzione di continuità: la vittima infatti avrebbe riportato non solo ferite da taglio ed ecchimosi dovute alla colluttazione, ma anche una serie di fratture che potrebbero essere compatibili con una caduta dalle scale dell'appartamento provocata da una spinta del figlio, il quale avrebbe poi continuato a colpire il padre.