I titolari di una società di Godega a processo per maltrattamento di animali
LE GALLINE NON SONO MAI STATE MALTRATTATE: ALLEVATORI ASSOLTI
Nessun illecito ma una situazione di emergenza a causa di un guasto
GODEGA SANT'URBANO - (gp) Avevano tentato di salvare la vita alle galline che da anni allevavano con cura e passione, e per questo erano finiti a processo per rispondere del reato di maltrattamento di animali. In realtà si è trattato di un grosso equivoco. Tanto che i titolari di un allevamento di Godega Sant'Urbano sono stati assolti con formula piena. La vicenda risale al luglio del 2011 ed era nata come un controllo sanitario che poi si è trasformato in un'indagine perchè, per l'accusa, le galline ovaiole erano allevate in gabbie troppo strette. In realtà, come stabilito dal giudice, si trattava soltanto di una situazione anomala ed eccezionale. Ma andiamo con ordine. Attorno allo stabilimento, secondo alcuni residenti della zona, nell'estate di tre anni fa sarebbe aumentata in maniera considerevole la presenza di mosche. Una sorta di “invasione” che aveva alimentato le lamentele dei cittadini per la presenza dell'allevamento, tanto che a sindaco, polizia locale e servizio veterinario arrivarono una serie di lettere per chiedere un controllo dello stabilimento. Così un veterinario dell'Ulss venne mandato a ispezionare i capannoni della società, trovando una situazione “alquanto precaria dal punto di vista dell'igiene”, come lui stesso definì in aula nelle precedenti udienze. Oltre alla sporcizia, a colpire sarebbe la presenza di sei o sette galline nella stessa gabbia di dimensioni di circa 40 per 45 centimetri. Si tratterebbe di una violazione delle norme che impongono uno spazio minimo “per il benessere della gallina ovaiola” che la legge ha ritoccato: dai vecchi 450 centimetri quadrati per animale si è passati prima a 550 e nel 2012 a 750. In quel caso, secondo gli ispettori, si era al di sotto dei 550 centimetri quadrati previsti all’epoca dei fatti, anche se non per tutte le galline. La realtà dei fatti, dimostrata poi in aula, è che non si trattava di una violazione, ma di un'emergenza. Anche perchè le galline non erano né denutrite né in evidente stato di sofferenza, e in più la situazione venne sanata nel più breve tempo possibile. Un paio di settimane prima del controllo sanitario, un fulmine colpì uno dei capannoni facendo saltare l'impianto di aerazione. Un episodio che non solo provocò la morte molte galline ma costrinse i proprietari, per salvare le superstiti, a metterle insieme ad altre galline in un secondo capannone. Nessun maltrattamento dunque, ma una soluzione temporanea per la salvaguardia delle galline allevate.