Assolto con formula piena un professionista 45enne di Mareno di Piave
I DOCUMENTI ERANO SEQUESTRATI, RAGIONIERE GIUDICATO INNOCENTE
Era finito sotto accusa per rispondere di appropriazione indebita
MARENO DI PIAVE – (gp) Era finito di fronte al giudice per rispondere del reato di appropriazione indebita dopo essersi opposto a un decreto penale di condanna da poco meno di 15 mila euro. Assistito dall'avvocato Cristian Menegon, si era infatti sempre dichiarato innocente volendolo dimostrare a processo. E così è stato. Accogliendo in pieno la tesi difensiva, il giudice Leonardo Bianco ha infatti assolto perchè il fatto non costituisce reato un ragioniere commercialista 45enne di Mareno di Piave. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Treviso sulla base della denuncia di alcuni clienti, il professionista si sarebbe rifiutato di consegnare i documenti per compilare la dichiarazione dei redditi. Almeno questa l'accusa che l'avvocato Menegon, come sostenuto fin dall'inizio, ha smontato in aula. Il legale infatti ha prodotto copia del telegramma con cui l'uomo aveva dato la propria disponibilità a restituire i documenti “incriminati”. Documenti che erano stati posti sotto sequestro assieme al suo studio a Bocca di Strada, dove vive. Al centro del procedimento, che ha poi avuto effetti a strascico nel corso dei mesi, c’era la controversia tra il commercialista e un mobilificio che aveva portato al sequestro della "casa-ufficio" del ragioniere, dove c’erano i documenti per presentare le dichiarazione dei redditi degli altri clienti che rischiavano pesanti conseguenze. “Il mio assistito – aveva spiegato l’avvocato Menegon nelle prime battute del processo - non ne ha colpa perché quei documenti non poteva toccarli per ordine della Procura di Treviso”.