Un mese a una 32enne e 5 mila euro di danni per aver distrutto la corrispondenza
LETTERE GETTATE VIA: IMPIEGATA RISARCIRÀ I DATORI DI LAVORO
La donna respingeva le accuse e sostieneva di non aver fatto nulla
TREVISO – (gp) Un mese di reclusione, pena sospesa, e 5 mila euro di risarcimento danni perchè per quasi otto mesi avrebbe cestinato decine e decine di lettere dello studio in cui lavorava. Questa la sentenza emessa nei confronti di una 32enne residente a Treviso, difesa in aula dall'avvocato Fabio Capraro, la quale aveva sempre sostenuto che i fatti che le venivano contestati sarebbero stati soltanto l'esito di un complotto nei suoi confronti. Ma le accuse, stando a quanto sostenuto sia il pm Iuri De Biasi che dalla parte civile, ovvero i titolari dello studio composto da consulenti d'impresa, revisori legali e dottori commercialisti associati, sono state invece provate nel corso del procedimento penale. La 32enne, secondo quanto riportato nel capo d'imputazione, abusando della sua veste di impiegata con mansioni specifiche di ricevimento e smistamento della corrispondenza indirizzata allo studio e ai singoli associati, avrebbe distrutto o soppresso decine di lettere chiuse (come ad esempio disdette di contratti di locazione, raccomandate di Equitalia o dirette a curatori fallimentari) tra l'aprile e il novembre 2011. Corrispondenza che sarebbe stata rinvenuta proprio a inizio novembre (quando scattò la denuncia da parte dello studio) nel cestino della spazzatura, nel contenitore della carta da riciclo, nei cassetti della scrivania dell'impiegata o in alcune cartelle porta documenti mescolate ad altre carte. Una condotta che l'imputata sosteneva di non aver mai tenuto e che poteva costarle fino a un anno di reclusione, in quanto le veniva contestata anche l'aggravante di aver commesso il fatto con abuso di prestazione d'opera.