La Corte di Cassazione rigetta il ricorso della difesa: la sentenza passa in giudicato
DUPLICE OMICIDIO DI CASTAGNOLE: DEFINITIVO L'ERGASTOLO PER FAHD
Carcere a vita per il killer di Elisabetta Leder e della loro figlia Arianna
PAESE – (gp) A distanza di cinque anni e quattro mesi dal delitto, la Corte di Cassazione ha reso definitiva la condanna all'ergastolo (con isolamento diurno per la durata di due anni) per Fahd Boichou, il marocchino oggi 33enne che uccise la compagna, Elisabetta Leder, 36 anni, e la loro figlia Arianna di appena 22 mesi nel loro appartamento di via Cal Morganella a Castagnole di Paese il 24 febbraio 2009. I giudici romani hanno infatti rigettato il ricorso presentato dal suo legale, l'avvocato Sabrina Dei Rossi, confermando quanto stabilito dalla Corte d'Appello di Venezia il 21 febbraio dello scorso anno.
La Corte di Cassazione, nell'ottobre 2012, aveva già annullato una volta la sentenza d'appello ritenendo errato non l'esito del procedimento penale, ovvero il carcere a vita con isolamento diurno, ma il metodo con il quale le due vittime, dal punto di vista giuridico, erano state giudicate diversamente. Nello specifico i giudici romani avevano annullato la sentenza in merito all'omicidio della piccola Arianna Leder, uccisa con un unico taglio netto alla gola. Sia la Corte d'Assise di Treviso in primo grado che la Corte d'Assise d'Appello di Venezia nel secondo avevano riconosciuto l'aggravante della crudeltà e delle sevizie plus valente rispetto alle attenuanti generiche. Per quanto riguarda invece l'omicidio di Elisabetta Leder, 36 anni, colpita con diversi fendenti prima di essere sgozzata, le attenuanti generiche erano state giudicate equivalenti alla stessa aggravante. Una disparità di trattamento che aveva spinto la Corte di Cassazione ad annullare la sentenza limitatamente a questo punto. Tornato il processo a Venezia, la Corte d'Assise d'Appello aveva “corretto” l'errore togliendo l'aggravante della crudeltà e delle sevizie per l'omicidio della piccola Arianna non modificando però l'entità della pena e motivando la sentenza in maniera diversa. Motivazioni che la Corte di Cassazione ha ritenuto stavolta corrette facendo passare in giudicato la condanna.