DovrĂ versare 60 mila euro ai genitori del bimbo di 8 anni, costituitisi parte civile
ABUSI SU UN MINORE, STANGATO UN TAPPEZZIERE: 6 ANNI DI CELLA
Avrebbe approfittato del bambino, palpeggiandolo nel suo negozio
CONEGLIANO - (gp) Tappezziere stangato dal giudice. Un 60enne titolare di un noto negozio della provincia era finito sotto accusa per violenza sessuale ai danni di un bambino di otto anni: nonostante il pm Valeria Sanzari avesse ipotizzato una condanna (già ridotta per il rito abbreviato) a due anni di reclusione, il gup Umberto Donà ha ritenuto i fatti molto più gravi tanto da condannare l'uomo a sei anni di carcere e al pagamento di una provvisionale ai genitori del piccolo (il risarcimento complessivo verrà quantificato poi in sede civile), che si sono costituiti parte civile con l'avvocato Stefano Arrigo, di 60 mila euro. Ma non è tutto, visto che il giudice ha anche disposto una lunga serie di pene accessorie, tra cui il divieto per due anni di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori e l'interdizione in perpetuo ad assumere incarichi pubblici e privati che prevedano il contatto diretto con dei minori. Una sentenza pesantissima contro la quale il legale dell'uomo, l'avvocato romano Francesco Saverio Fortuna, ha già annunciato di voler ricorrere in appello.
L'episodio contestato dalla Procura di Treviso si verificò circa un anno fa, a metà del 2013, nel negozio dell'imputato. Mentre la madre si stava intrattenendo con una commessa per scegliere i rivestimenti dei divani, il bimbo di 8 anni curiosava tra gli scaffali. In quel momento si sarebbe consumato l'abuso: il tappezziere si sarebbe avvicinato al piccolo, avrebbe iniziato a scherzare con lui e poi, con una scusa, lo avrebbe invitato a seguirlo in una zona isolata dell'esercizio commerciale dove lo avrebbe stretto a sé e palpeggiato nelle parti intime infilandogli una mano negli slip. Madre e commessa si avvicinarono e la molestia si interruppe, senza che le due donne si accorgessero di nulla. Il piccolo non dise niente per un paio di giorni ma i genitori, preoccupati per il suo cambio di atteggiamento, lo convinsero a confidarsi. Una volta confessata la violenza subìta, scattarono la denuncia e le indagini. Fu proprio il bambino a confermare l'abuso nel corso di un incidente probatorio che di fatto incastrò il tappezziere il quale ha sempre respinto ogni addebito sostenendo che il bimbo si era inventato tutto.