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AUDIO Da un anno e mezzo attende l'autorizzazione ad installare la gru per i lavori
"SOTTOVALUTATO ED OFFESO", BENETTON LASCIA SAN TEONISTO
Luciano rinuncia al restauro della chiesa per contrasti con il seminario
TREVISO - Il recupero della chiesa di San Teonisto rischia di arenarsi definitivamente. Anzi, Luciano Benetton dichiara che il progetto è tramontato. L'imprenditore, il più anziano dei fratelli che hanno fondato l'omonimo impero dell'abbigliamento, aveva acquistato nel 2010 dal Comune l'antico edificio di culto, vicino al tempio di S. Nicolò, da decenni chiuso e in stato di degrado. L'obbiettivo era crearvi una sorta di succursale di Palazzo Bomben- Caotorta, per mostre, concerti, seminari, attività culturali coordinate dalla Fondazione Benetton. Il progetto di restauro è stato affidato a Tobia Scarpa, architetto di fama internazionale, e la Sovrintendenza ha concesso il relativo nulla osta. Qual è il punto critico? Il seminario vescovile non concede l'autorizzazione ad utilizzare una stradina e un piccolo spiazzo, contiguo alla chiesa, dove attraverso cui dovrebbero passare i camion e dove dovrebbe essere posizionata la gru per i lavori, della durata prevista di circa un anno e mezzo.
La richiesta al seminario è stata avanzata nell'agosto del 2012, ma da allora - denuncia Benetton - non c'è stata alcuna risposta. Non solo, nelle varie riunioni i rappresentanti dell'istituzione ecclesiastica hanno sollevato perplessità e posto svariati vincoli. Un atteggiamento strumentale, secondo l'imprenditore e i suoi collaboratori, volto solo a fare ostruzionismo. Il capostipite della famiglia di industriali dice di sentirsi “sottovalutato, offeso dalla mancanza di fiducia dopo tanti anni di lavoro e quasi sotto ricatto, perchè queste persone hanno il potere di bloccare tutto”.
E tanta è l'amarezza che annuncia di voler ritirare il progetto di recupero e lasciare la chiesa così com'è. “Servirebbe una risposta in pochissimi giorni, ma se non è arrivata in un anno e mezzo non credo proprio ora succeda qualcosa”, conferma, ribadendo come per lui la questione sia chiusa. Benetton rivela di aver parlato due volte con il vescovo del problema, avendolo trovato “molto gentile e interessato, ma non è direttamente compito suo”.
L'alternativa sarebbe quella di utilizzare l'ingresso principale di San Teonisto, ma questo comporterebbe la chiusura di via S. Nicolò. Ma Luciano Benetton, sconfortato dalla vicenda, non pare intenzionato a mettere in atto un piano B.
LA REPLICA DEL SEMINARIO
Questa la replica alle dichiarazioni di Luciano Benetton, in una nota del rettore del Seminario di Treviso, don Pierluigi Guidolin.
Ormai un anno fa il Seminario ha considerato la richiesta della Fondazione Benetton di concedere l’installazione di una gru nello spazio appartenente al Seminario. Tuttavia, prima di dare l’assenso, la Fondazione ha ricevuto la richiesta scritta il 22 agosto 2013 ove si chiedevano alcune informazioni concernenti il progetto in modo da valutare le conseguenze sulla proprietà del Seminario dopo il periodo di accantieramento. Solo il 28 maggio 2014 abbiamo potuto disporre delle informazioni richieste. Dallo studio approfondito dei documenti è emerso con chiarezza che la proprietà del Seminario avrebbe avuto un significativo aggravio di servitù. Perciò il 13 giugno è stata recapitata una lettera interlocutoria che segnalava la disponibilità del Seminario a trattare le questioni sopra accennate. Questa mattina i tecnici del Seminario hanno mandato un’email con le disponibilità di calendario per fissare un incontro.
Ora apprendo con stupore dagli organi di stampa le dichiarazioni del signor Luciano Benetton di oggi. La nostra unica richiesta è che si dia inizio alla trattativa. Se Fondazione Benetton ritiene di ritirarsi dal proprio progetto lo fa per motivi propri non perché il Seminario si sia rifiutato di entrare in trattativa.