Si è chiuso a favore di una 37enne il processo per maltrattamenti in famiglia
TENTÒ DI STRANGOLARE SUO FIGLIO: PROVE ASSENTI, MAMMA ASSOLTA
A trascinare la donna in aula l'ex compagno nonchè padre del piccolo

VILLORBA – (gp) Non ci sono le prove per stabilire se i fatti contestati si siano effettivamente verificati e con che grado di gravità. Motivo per cui il giudice Leonardo Bianco ha assolto una mamma di 37 anni, difesa dall'avvocato Francesco Burighel, finita a processo per rispondere dell'accusa di maltrattamenti in famiglia. Secondo l'accusa i due episodi di violenza che venivano contestati alla donna sarebbero stati legati alla depressione post partum: per il pm Valeria Sanzari, che al termine dell'istruttoria dibattimentale non ha formulato una richiesta di condanna ipotizzando l'assoluzione dell'imputata, la donna avrebbe sfogato le proprie frustrazioni sul figlioletto di appena due mesi. A trascinarla in tribunale era stato l'allora compagno e padre del piccolo: accortosi dei presunti comportamenti violenti della madre, corse dai carabinieri a denunciare il fatto e decise di portare via il bambino. Proprio la testimonianza dell'uomo risultava chiave nel processo, ma in aula non si era presentato, tanto che per lui era stato anche disposto l'accompagnamento coattivo. Testimonianza che però non ha dissipato i dubbi legati alla vicenda. I fatti contestati risalgono al 2011. A maggio il primo episodio quando la donna avrebbe stretto per il collo il neonato fino a farlo sanguinare dal naso. Il secondo invece risale a un paio di mesi più tardi, a luglio. In quel caso la 37enne, non riuscendo a far smettere di piangere il piccolo, lo avrebbe scaraventato a terra.