TREVISO - Il primo tempo di una partita complessa, ma che si svilupperà attraverso il metodo della condivisione. Quetso il bilancio del sindaco Giovanni Manildo all'indomani della prima presentazione pubblica del piano di pedonalizzazione della città messo a punto dall'amministrazione. Il progetto non ha mancato di attirare alcune critiche, anche accese, da parte soprattutto di operatori commerciali, ed in particolare di ambulanti preoccupati per il previsto spostamento del mercato bisettimanale da piazza del Grano all'area di Santa Maria Maggiore. “Mi pare sia stata una riunione importante anche nella diversità di opinioni espresse – nota Manildo -. Ma è l'inizio di un dialogo, che deve formarsi un po' più sulla proposta: se ci sono cose che non vanno, bisogna vedere in che modo sia possibile risolvere le difficoltà del centro. Perchè, una cosa mi pare sia riconosciuta da tutti: bisogna rilanciare la nostra città” Il sindaco ribadisce la natura “aperta” del progetto: nei mesi scorsi il gruppo di lavoro si è periodicamente confrontato con le associazioni imprenditoriali, fino a metà luglio verranno raccolte le sollecitazioni anche di altre componenti della popolazione, con altri confronti pubblici (5 luglio in piazza Rinaldi, 8 luglio a Santa Caterina), sia tramite un questionario, presto on line sul sito del Comune.
Stefano Mazzoli (Confcommercio): "Non pensiamo solo all'interesse personale o alle esigenze dei turisti"
"Sia le associazioni di categoria, sia altre associazioni di promozione del centro storico, per due mesi, hanno avuto ripetuti incontri con l'amministrazione negli ultimi due mesi. Per questo pensavo che certe problematiche fossero già state risolte". Alcuni commercianti, però, sostengono di non sentirsi rappresentati da Ascom e affini: "Come Ascom raggiungiamo i nostri associati per spiegare le varie questioni, altre associazione raggiungono i propri. Poi ci sono i singoli, non iscritti ad alcuna associazione: questi devono essere raggiunti dall'amministrazione comunale, o meglio devono essere loro a muoversi per entrare in contatto con l'amministrazione". Perchè, ribadisce Mazzoli, non è possibile contattare tutti. Nè, tantomeno, mettere tutti d'accordo: "Vorrebbe dire essere in un totalitarismo, non in una democrazia". Ma il rappresentante della Confcommercio per il centro invita anche i colleghi a non guardare solo all'interesse della propria attività commerciale, ma a valutare un'ottica più ampia estesa all'intera cittadinanza: "Quando si vuole cambiare una visione della città, gli aspetti singoli vadano messi da parte e si debba lavorare per la collettività, per tutta Treviso e per tutti i trevigiani. Che, non dimentichiamolo, sono comunque i nostri clienti. Perchè nei nostri negozi non vengono solo turisti o chi viene da fuori: perciò dobbiamo avere un occhio di riguardo anche per le esigenze dei cittadini trevigiani".