TREVISO - Entro la seconda metà del prossimo anno, il museo Bailo riaprirà le sue porte, dopo parecchi anni di chiusura. Ad annunciarlo, l'assessore alla Cultura, Luciano Franchin. La struttura sarà rinnovata in profondità nelle dotazioni tecnologiche, per renderla un'area espositiva al passo con le migliori esperienze internazionali, e nell'allestimento: l'obiettivo è farne un museo dell'Ottocento e del Novecento, trasferendo qui le collezioni di arte moderna, oggi conservate a Santa Caterina.
Un risalto particolare, ad esempio, sarà riservato ai pezzi di Arturo Martini, in possesso delle raccolte civiche. L'operazione consentirà anche di liberare spazio nell'ex convento di Santa Caterina per organizzare esposizioni temporanee. Franchin conferma che proseguono i contatti per riportare a Treviso una grande mostra (proprio con opere tra XIX e XX secolo) curata da Marco Goldin.
L'esponente della giunta Manildo si dice convinto anche della possibilità di non far morire il progetto di recupero dell'ex chiesa di San Teonisto, a rischio a causa della diatriba tra il proprietario Luciano Benetton e la fondazione omonima e il Seminario.
Franchin non vuole entrare sulle accuse che l'hanno coinvolto negli ultimi giorni, da parte di esponenti della maggioranza. Dopo la rinnovata fiducia incassata dal sindaco Manildo, si limita a ribadire: “Io continuo a lavorare con serenità, per me il caso è chiuso”.