TREVISO - (NC) Oltre al restauro di vespe o lambrette d'epoca, ad un costo che andava dai 3 ai 5mila euro, offriva ai clienti la possibilità di sbrigare, molto velocemente, tutte le pratiche burocratiche, al prezzo di 500 euro. Per velocizzare l'iter, solitamente della durata di alcuni mesi, creava dei falsi "certificati di rilevanza storica e collezionistica" con un timbro a secco della federazione motociclistica italiana (nella foto a sinistra). Un documento fondamentale per reimmatricolare i mezzi. A finire nei guai un meccanico 54enne di Mussolente ed un complice, un 50enne romagnolo, il suo presunto contatto con la federazione nazionale che però di lui non ha mai neppure sentito parlare: entrambi sono stati denunciati dalla polizia stradale di Treviso per falso ideologico. Da oltre un anno gli investigatori della polstrada, coordinati dal pm Valeria Sanzari, avevano messo nel mirino il meccanico "furbetto": l'indagine era infatti partita da una segnalazione della Motorizzazione civile di Treviso. E' qui che il 54enne vicentino si recava, con i falsi certificati, per la reimmatricolazione dei mezzi d'epoca. Sono 33 i proprietari di vespe o lambrette ad essere stati raggirati dall'uomo, quasi tutti trevigiani: ora, ritirate targhe e documenti, dovranno attendere il normale iter di rilascio del certificato, solitamente della durata di alcuni mesi. Nel frattempo, ovviamente, i mezzo dovranno rimanere fermi nei garage. Erano in molti, rivelano gli investigatori, a rivolgersi a lui per questo tipo di pratiche: incontrava i potenziali clienti nel corso di raduni o mercatini.
Nella foto il comandante della polizia stradale di Treviso, Alessandro De Ruosi (guarda l'intervista) e Francesco Esofago, rappresentante della federazione motociclistica italiana.