Depositate le motivazioni del Riesame che ha scarcerato l'ex sindaco di Cessalto
"ARTICO NON HA MAI COMPIUTO ATTI CONTRARI AI SUOI DOVERI"
I giudici smontano le accuse: mancano i gravi indizi di colpevolezza
VENEZIA – (gp) Più che incastrare Giovanni Artico, le intercettazioni che hanno fatto scattare le manette nei confronti dell'ex sindaco di Cessalto sembrano inchiodare alle loro responsabilità, secondo l'accusa, l'ex segretaria di Giancarlo Galan Claudia Minutillo, l'ex numero uno della Mantovani Piergiorgio Baita, l'ex assessore alla mobilità della Regione Veneto Renato Chisso e l'addetta stampa del Consorzio Venezia Nuova Flavia Faccioli. Almeno questo è quanto emerge dalle motivazioni del tribunale del riesame di Venezia che ha deciso di annullare l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa a carico dell'ex primo cittadino di Cessalto e ora funzionario della regione Veneto. I giudici del Riesame, esaminando le fonti di prova, hanno stabilito che “non emerge alcun atteggiamento diretto in termini concreti a vanificare la funzione demandatagli”. In altre parole Giovanni Artico non avrebbe mai violato non solo la legge, ma addirittura quella che potrebbe essere definita deontologia professionale. Le 18 pagine redatte dal tribunale del Riesame di fatto riabilitano sia la persona che l'operato di Artico, definendo “insufficiente il quadro indiziario” che ha portato il a passare 23 giorni rinchiuso nel carcere di Ravenna per l'ipotesi di reato di corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti del Mose. In sintesi, secondo il Riesame, Artico non c'entra nulla con il meccanismo corruttivo contestato dai pm veneziani. Come detto all'inizio, le presunte prove portate dai pubblici ministeri per chiedere l'arresto di Artico, si basano sostanzialmente sulle intercettazioni telefoniche di Claudia Minutillo, Piergiorgio Baita e Renato Chisso. Proprio quest'ultimo avrebbe detto alla Minutillo che sarebbe stato Artico l'uomo da contattare per accelerare i “favori” alla Mantovani. A “scagionare” Artico è stato Piergiorgio Baita il quale, in merito all'assunzione della figlia dell'ex primo cittadino di Cesslto alla Nordest Media (legalmente rappresentata dalla Minutillo) che afferma come non ci sia stato nessun accordo corruttivo. I giudici affermano infatti che, anche se la figlia di artico è stata effettivamente assunta dalla Nordest Media, non sono stati compiuti “atti contrari ai doveri d'ufficio”.