Il leader di Forza Nuova Roberto Fiore accusa il segretario provinciale del PdCI
DIFFAMAZIONE ONLINE: TUTTO DA RIFARE IL PROCESSO A SQUIZZATO
Rispediti gli atti al pm per la nullità della citazione diretta a giudizio
CASTELFRANCO VENETO – (gp) Dopo una sentenza di non luogo a procedere nel primo processo, ora il secondo, sempre per diffamazione a mezzo internet, dovrà ripartire dall'inizio. E in entrambi i casi imputato e parte offesa sono gli stessi: sotto accusa c'è il castellano Alessandro Squizzato, segretario provinciale dei Comunisti italiani difeso in aula dall'avvocato Simone Guglielmin, trascinato in tribunale da Roberto Fiore, leader nazionale di Forza Nuova. Le frasi incriminate sono quelle postate sul sito della fgci-veneto.it (Federazione Giovani Comunisti Italiani). Secondo l'accusa, che ora dovrà riformulare il capo d'imputazione e chiedere un nuovo processo per un errore nella citazione a giudizio (il giudice ha accolto l'eccezione dell'avvocato Guglielmin), Squizzato avrebbe offeso Fiore definendolo “farabutto” ed “ex latitante”, e pubblicando online commenti riguardo Forza Nuova e delle presunte indagini in corso da parte della Procura Distrettuale di Venezia. In particolare avrebbe attribuito a Fiore e al movimento di partecipare alla “preparazione di una bomba”. Nello specifico avrebbe scritto (come riporta il capo d'imputazione): “Vertici veneti e trevigiani di Forza Nuova sono sotto inchiesta per associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell'ordinamento democratico. In preparazione anche una bomba”. Frasi che fecero scattare la querela per diffamazione, che ora tornerà dall'aula agli uffici della Procura.