Il vertice in Prefettura ha sancito l'ingibilità della struttura: i bandi restano aperti
QUESTIONE PROFUGHI: LA CASERMA DI CODOGNÈ NON PUÒ OSPITARLI
Chiesta la disponibilità del dormitorio di via Pasubio, ma non basta
TREVISO – I profughi destinati ad arrivare a Treviso non troveranno posto nella caserma di Codognè, ai confini con il Friuli. L'ipotesi è definitivamente tramontata nel corso del vertice tenutosi in Prefettura perchè l'immobile, che è già oggetto di un progetto di recupero, si è rivelato del tutto inadatto ad accogliere i migranti in arrivo in provincia di Treviso in quanto, come sottolineato dal prefetto Maria augusta Marrosu, servirebbero degli “importanti lavori di ristrutturazione per renderla agibile”. Al momento nessun immobile del demanio, compresa l'ex caserma Serena di via Zermanese, si trasformerà in centro d'accoglienza per i profughi. Che dovevano essere poco più di un centinaio, forse 150, e che ora si sarebbero moltiplicati fino a 300 unità. IN realtà nemmeno la Prefettura conosce l numero esatto di persone che il governo ha destinato a Treviso. Motivo per cui il prefetto ha chiesto al comune di Treviso di continuare a mettere a disposizione l'ex dormitorio di via Pasubio a Santa Maria del Sile. Ma lo stabile, da solo, sarebbe comunque troppo piccolo per ospitare tutti. Rimangono dunque aperte le porte dei bandi per le associazioni e le strutture alberghiere che decidano di farsi carico di questa ondata di arrivi.