Riunione top secret al comando dei vigili del fuoco, da ottobre partono le ricerche
MARIANNA: UNA MAPPA DELLE CAVE DA PASSARE AL SETACCIO
Una trentina di invasi tra Paese, Castelfranco, Istrana e Vedelago
TREVISO - Una trentina di cave da passare al setaccio e scandagliare: si trovano nei Comuni di Castelfranco, Vedelago, Istrana e Paese. Il monitoraggio comincerà nel prossimo ottobre ed ha uno scopo ben preciso: trovare tracce e fugare i dubbi che aleggiano sulla misteriosa scomparsa di Marianna Cendron, la 19enne di Paese scomparsa dalla serata del 27 febbraio del 2013 dopo aver terminato il turno di lavoro al Golf club di Salvarosa dove la giovane lavorava come cuoca. Ad occuparsene saranno uomini dei vigili del fuoco, guardia forestale e carabinieri. Ieri pomeriggio presso il comando provinciale dei vigili del fuoco di via Santa Barbara si è svolto il primo di una serie di incontri dedicati a pianificare l'"operazione cave". Si tratta di un primo incontro, interlocutorio, a cui hanno preso parte anche i tecnici dei quattro Comuni interessati ma già nel corso della prossima settimana se ne svolgerà un secondo in cui sarà stilata una lista delle cave prescelte ed il cronoprogramma di svolgimento. La decisione di controllare gli invasi era emersa nel corso dell'ultimo vertice che si era svolto in Prefettura alcune settimane fa: per ora non esiste una data di un ulteriore summit per fare il punto della situazione. Si cercano tracce, oggetti, forse anche la famosa "bici bianca" di Mary (mai più ritrovata dalla sua scomparsa nonostante gli appelli) ma anche forse i telefoni cellulari, spenti e gettati via la sera stessa della scomparsa. L'ultimo avvistamento risale al gennaio dello scorso anno: è avvenuto a Ferrara dove una farmacista avrebbe riconosciuto la giovane di origini bulgare, adottata da bimba dai coniugi Pierfrancesco ed Emilia Cendron, mentre acquistava un farmaco a base di potassio che è fondamentale per la sua stessa sopravvivenza essendo Mary affetta da una grave forma di anoressia. E' stato però un semplice bagliore nel buio: non sono più arrivate segnalazioni di alcun tipo. I medicinali acquistati sarebbero stati sufficienti per sei mesi circa e teoricamente la giovane avrebbe nel corso di questo mese appena trascorso, rifornirsi nuovamente. Neppure il continuo monitoraggio delle farmacie di tutto il Paese è però servito per ora a dare un nuovo impulso ad un'indagine che appare giunta su un binario morto.