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AUDIO Treviso, il Coisp attacca: "La scorsa notte nessuna volante in servizio"
RIFIUTA IL FOTOSEGNALAMENTO: IN MANETTE PROFUGO ERITREO
Oggi di fronte al giudice: "Devo raggiungere mia moglie in Svezia"
TREVISO - Tensione nella notte in Questura a Treviso durante le operazioni di identificazione e fotosegnalamento di un gruppo di una trentina di profughi, giunti nella Marca verso le 23.30 di venerdì e destinati ad essere ospitati in strutture di accoglienza di Maser e Vittorio Veneto. Un ragazzo eritreo di 25 anni si è opposto violentemente al fotosegnalamento da parte degli agenti ed è stato ammanettato ed arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Lo straniero , comparso di fronte al giudice nel processo per direttissima, ha raccontato di voler raggiungere la Svezia dove ad attenderlo ci sarebbe la moglie. Se non gli sarà permesso, ha riferito al giudice, tenterà il suicidio. Il processo nei suoi confronti sarà rinviato al prossimo 4 novembre. Questa nuova ondata di arrivi di stranieri da Lampedusa non ha mancato di creare vibranti polemiche da parte dei sindacati di polizia ed in particolare il Coisp che denuncia la scarsa sicurezza in cui gli operatori si trovano ad operare. Duro anche l'attacco nei confronti del Questore, Tommaso Cacciapaglia: per seguire l'emergenza profughi durante la scorsa notte le volanti della polizia non hanno potuto eseguire il normale servizio di controllo del territorio.
NELL'AUDIO IL RACCONTO DEL SEGRETARIO DEL COISP, BERARDINO CORDONE E IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, LEONARDO MURARO