RONCADE - (gp) Passato lo choc per la cartella pazza di Equitalia da 426.916,10 euro, per Catia Biasetto e per il figlio Domenico Di Martino è già arrivato il momento di affinare le armi. Tramite l'avvocato Marcello Coan si sono infatti rivolti allo studio legale associato dell'avvocato Vincenzo Grosso non solo per avere giustizia, ma per affermare nelle sedi opportune che l'agenzia di riscossione stavolta ha preso un enorme abbaglio. In primo luogo c'è da dire che la vicenda va ridimensionata nel senso che la titolare della pizzeria da asporto di via San Rocco a Roncade e il figlio pizzaiolo non subiranno nessuna conseguenza concreta da questa cartella. I loro beni non verranno cioè aggrediti in nessun modo. In secondo luogo c'è l'azione che la famiglia vuole intraprendere perchè situazioni paradossali come questa non capitino ad altre persone. Catia Biasetto è stata chiara: “Se sbagliano loro nessuno si assume la responsabilità. Stavolta li denuncio”. Il primo passo sarà quello di mandare una lettera all'ufficio di Parma di Equitalia, da dove è partita, per sottolineare che Domenico Di Martino, al quale era indirizzato l'atto di pignoramento presso terzi, non sa nemmeno chi sia il debitore principale, identificato nella società “Felino srl” di Parma. Tra i debitori di questa società c'è anche un tale Domenico Di Martino che però non avrebbe nulla a che fare con il roncadese. Equitalia, a questo punto, avendo un credito di 426 mila euro dalla Felino srl ed essendo questo tale Di Martino debitore, ha chiesto al pizzaiolo di saldare il debito. Un'assurdità visto che nella cartella di Equitalia non è indicato luogo e data di nascita di Di Martino e nemmeno il codice fiscale. Si tratterebbe insomma di uno scambio di persona o comunque di un errore. Una “leggerezza” che per l'avvocato Vincenzo Grosso è diventata una questione di principio. Oltre alla lettera, verrà infatti inviata una formale istanza per indurre Equitalia a modificare queste forme di procedura esecutiva. In primis utilizzando la legge che è già prevista ma al momento è facoltativa: nelle cartelle dovranno essere presenti i requisiti minimi di identificazione della persona, l'avvertenza delle conseguenze se non viene saldato il debito ma soprattutto dovrà essere specificato che la procedura di pignoramento presso terzi, anche se corretta, prevede il pagamento nei limiti del debito personale e non della cifra del debitore principale. L'istanza verrà fatta pervenire nei prossimi giorni e l'ufficio di Equitalia di Parma dovrà rispondere in maniera dettagliata dell'accaduto. La battaglia insomma pare solo all'inizio.