TREVISO - (ag) Ogni anno supera brillantemente sé stesso. Ma per questa edizione, il Treviso Comic Book Festival ha raggiunto un successo senza precedenti, con il boom di presenze che ha superato, in città, quota 30.000 e oltre 25.000 visitatori solo all'interno della Camera di Commercio dove, nei due giorni di weekend di mostra mercato, si stimano venduti tra gli 8 e i 12mila libri a fumetto.
Il Festival internazionale del fumetto e dell'illustrazione, nato come semplice fiera mercato 11 anni fa e da sei trasformato in vera e propria manifestazione internazionale, testimonia come la cultura faccia bene allo spirito e, perché no, all'economia di un'intera città. Un festival diffuso che, da piazza Borsa, si espande capillarmente in tutto il centro coinvolgendo oltre 20 spazi, tra sedi di associazioni culturali, spazi pubblici, uffici ed esercizi commerciali, che durante il periodo del festival ospitano le esposizioni di autori affermati e di giovani leve dell'illustrazione e del fumetto.
Le esposizioni, visitabili fino al 12 ottobre, hanno registrato cifre record: a Ca' dei Ricchi 700 presenze solo nelle prime due ore della mostra di Joan Cornellà, 500 visitatori nel primo giorno di "Quadradinhos: sguardi sul fumetto portoghese" a Fondazione Benetton, 300 all'Eden Cafè per la Portolano, 200 da Lobster per Ototeman, così come da Spazio Open Bevacqua Panigai per Nobrow. Un successo anche quest'anno la "Toy Street" di venerdì sera che ha registrato almeno 600 presenze in una delle parti della città, via Pescatori, oggi sotto la lente di ingrandimento per la questione sicurezza, con il plauso del vicinato che la mattina successiva ha ritrovato la via ripulita dagli stessi organizzatori che, terminata la festa, si sono rimboccati le maniche.
Anche i workshop hanno avuto un exploit di adesi
oni, con 350 partecipanti, tra i quali sloveni, svizzeri e inglesi, a fronte di almeno 600 richieste.
E proseguirà per tutta la settimana il progetto “Centovetrine”. Sono già 150 quelle dipinte, ma l'obiettivo è arrivare a 200.
L'unica macchia rimane il capitolo, non ancora chiuso, “Festa in barca”. L'organizzazione si scusa con i partecipanti e soprattutto con le 18 persone cadute nelle acque del Sile per il cedimento della passerella del Barcone ma, come ha spiegato il direttore organizzativo del TCBF, Alberto Polita, durante la conferenza, “L'obiettivo del TCBF non è organizzare feste. Noi organizziamo il festival. Per il momento conviviale cerchiamo un luogo che sia vicino al centro e raggiungibile da tutti, lontano dal vicinato, e capace di ospitare una serata. Noi chiediamo la disponibilità. A loro dire di si o di no.”.
Tornando al bilancio positivo del TCBF 2014, questi numeri fanno “sospettare” anche un positivo ritorno economico per Treviso, che si riflette su tutti i settori, alberghiero, commercio, ristorazione... Soltanto le prenotazioni degli artisti ospiti del festival hanno fatto registrare 251 presenze.
Le potenzialità il festival le ha dimostrate. Ora, dicono gli organizzatori, è tempo che la città e le categorie riflettano se non valga la pena sostenerlo ed aiutarlo a crescere qualitativamente e nei numeri.