PREGANZIOL - Dilaga in provincia di Treviso la dipendenza da gioco d’azzardo: patologia che colpisce l'80% dei pazienti presi in carico dalla casa di cura “Villa Napoleon”. “E’ un aspetto che emerge invariabilmente al momento della raccolta dell'anamnesi - spiega Franco Garonna, primario dell’Istituto neuropsichiatrico di Preganziol - Insomma, la stragrande maggioranza delle persone affette da disturbi psichiatrici riferisce di essere anche un giocatore d'azzardo”. Un aspetto che desta curiosità e preoccupazione perché si sta abbassando sempre più la fascia di età dei giocatori. ”Secondo uno studio statunitense – prosegue Garonna - il gioco d’azzardo tra gli adolescenti ha una stima di prevalenza dell'ordine del 50-90%. Praticamente i giovani sono dalle 2 alle 4 volte più propensi a giocare degli adulti. Un dato che possiamo tranquillamente sovrapporre al tessuto sociale della provincia di Treviso, complici la pubblicità, la massiccia diffusione di pc e smartphone, che consentono di scommettere in qualsiasi momento, il basso costo delle giocate e l’alto tasso di disoccupazione, che lascia, inevitabilmente, molto tempo libero”. I giovani “gambler” (scommettitori) vanno dai 19 ai 25 anni e sono senza occupazione. “Questo è un altro effetto perverso della crisi che si sta abbattendo sulla nostra economia – aggiunge Garonna - Con un tasso del 40% di disoccupazione è chiaro che è più facile, se non altro per il tempo a disposizione, che un giovane si approcci al gioco d’azzardo. E una volta che ha provato il gioco, il giovane è più portato rispetto all'adulto ad entrare nel mondo dell'azzardo e a restarci agganciato. In casa di cura non possiamo curare i minorenni, ma nella mia attività ambulatoriale ho spesso a che fare con giovani minorenni che si presentano con il problema del gioco. Del resto basta guardarsi intorno quando si va in treno o in autobus per vedere quanto alto sia il tempo che i giovani passano connessi alla rete con delle possibilità di accesso assolutamente facilitate grazie ai nuovi smartphone”. Il giovane si gioca la paghetta dei genitori e più avanti inizia a chiedere prestiti agli amici fino ad arrivare a vendere le proprie cose o scambiare i vestiti. Intanto sta entrando in attività a “Villa Napoleon” un team composto da quattro psicologi e sette medici che in maniera specialistica si occuperà di dipendenza dal gioco d’azzardo. “I malati seguiranno un percorso diagnostico e terapeutico standard che consentirà loro di uscire dal “tunnel” dell’azzardo: si tratta di un programma pilota che – conclude Garonna - ha suscitato l’interesse internazionale. Questa mattina la casa di cura ha ospitato, infatti, un team di psichiatri giapponesi che sono venuti a visitare la struttura. In Giappone è molto diffuso il gioco d'azzardo patologico, ma anche preoccupanti fenomeni come il suicidio adolescenziale di massa organizzato su internet o il fenomeno noto col nome “Hikikomori”, che riguarda quei giovani che vivono forme estreme di isolamento sociale”.