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Emergenza condomini in rosso: per l'acqua quasi 260mila di insoluti a Treviso
ATS: "PRONTI AD AIUTARE, MA LE BOLLETTE VANNO SALDATE"
Il presidente Fighera: "Questione di bilanci e di rispetto per chi paga"
TREVISO - Massima disponibilità a venire incontro ai residenti e ad attendere una soluzione bonaria, ma le bollette dovranno essere pagate. E' la posizione di Ats, la società che gestisce l'acquedotto, riguardo ai casi di svariati condomini “morosi” nel pagamento delle forniture. La moratoria decisa con il Comune (“Siamo stati noi a proporla”) servirà a distinguere tra i “furbetti” che non saldano apposta, chi si trova in oggettive difficoltà economiche e anche gli eventuali casi in cui i soldi, pur versati dai residenti, sono stati utilizzati per altri scopi dall'amministratore. Ma la sospensione, spiegano i vertici della società, non potrà essere infinita: prima o poi Ats dovrà rientrare degli insoluti. “ E', anzitutto, una questione di rispetto verso gli utenti che pagano regolarmente – spiega il presidente Marco Fighera -. L'azienda, controllata dai comuni, non ha finalità di fare profitti, ma neppure può permettersi di andare in rosso”. Per questo alla società idrica non è stato per nulla gradito l'invito a non pagare lanciato da sindacati nella recente assemblea in via Ronchese.
E quei proprietari o residenti che rischiano di dover così versare due volte? Ats ammette di non poter procedere altrimenti: il rapporto di fornitura è con il condominio, toccherà agli abitanti poi rivalersi sull'amministratore infedele. Fighera e l'amministratore delegato Christian Schiavon, comunque, non ci stanno a passare per senza cuore: tabelle alla mano, mostrano come dall'emissione della bolletta passino minimo 9 mesi, senza alcun pagamento, punteggiati di vari solleciti, telefonate, riduzioni parziali, prima che l'acqua venga chiusa. Sottolineano come l'azienda, pur non essendo tenuta a farlo, da alcuni mesi inserisca un avviso direttamente nelle cassette postali dei singoli appartamenti per segnalare la situazione di morosità, tanto da ricevere le critiche di un amministratore. Rimarcano che finora c'è stato solo il distacco dell'acqua condominiale, per giardino e scale, mentre nessuna abitazione sia rimasta a secco: in un edifici, la fornitura è stata ripristinata in poche ore, appurato lo stato di disagio sociale. Spiegano come anche nel caso dei condomini gestiti da Roberto Artuso, fin dal 2011 fossero stati concordati due piani di rientro del debito, mai rispettati, e come gli inquilini fossero stati messi a conoscenza del problema
Il mancato pagamento, del resto, ha proporzioni ben più ampio dei soli condomini in mano alla Restera amministrazioni: ad oggi, nel solo capoluogo, Ats conta ancora 260mila euro di insoluti, in 59 condomini. Da agosto, dopo gli avvisi in cassetta, sono stati recuperati 295mila euro in 86 utenze condominiali. Dal 2011 sono state inviate 1.860 raccomandate di sollecito in 700 stabili, per un debito complessivo di 2,6 milioni di euro.