Il giudice ha riconosciuto colpevole la nomade 49enne di Udine Renata Horvath
TIMBRI DEL TRIBUNALE IN CASA: UN ANNO E SEI MESI PER RICETTAZIONE
I timbri riportavano il marchio della Procura di Venezia e del cancelliere
PAESE – (gp) Un anno e sei mesi di reclusione e mille euro di multa. Questa la condanna inflitta dal giudice Piera De Stefani a Renata Horvath, nomade 49enne di Udine finita alla sbarra per rispondere dell'accusa di ricettazione. Nel marzo 2012 infatti, durante una perquisizione effettuata dai carabinieri di Paese che stavano cercando la refurtiva di un colpo in cui la donna si sospettava fosse implicata, i militari trovarono all'interno della sua abitazione due timbri contraffatti che riportavano rispettivamente il marchio del tribunale di Venezia e la firma del cancelliere. I timbri erano conservati in una busta, nascosta nel comodino della camera da letto. Secondo quanto sostenuto dalle forze dell'ordine, sarebbero serviti per produrre documenti falsi utili a ottenere ,ad esempio, permessi di allontanamento per motivi sanitari o altro. Circostanza che però non ha trovato riscontro nelle indagini. La nomade aveva raccontato che i timbri gli erano stati ceduti da un cugino ora in Olanda: la giustificazione non l'ha salvata dall'inevitabile denuncia.