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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Il giudice ha riconosciuto colpevole la nomade 49enne di Udine Renata Horvath

TIMBRI DEL TRIBUNALE IN CASA: UN ANNO E SEI MESI PER RICETTAZIONE

I timbri riportavano il marchio della Procura di Venezia e del cancelliere


PAESE – (gp) Un anno e sei mesi di reclusione e mille euro di multa. Questa la condanna inflitta dal giudice Piera De Stefani a Renata Horvath, nomade 49enne di Udine finita alla sbarra per rispondere dell'accusa di ricettazione. Nel marzo 2012 infatti, durante una perquisizione effettuata dai carabinieri di Paese che stavano cercando la refurtiva di un colpo in cui la donna si sospettava fosse implicata, i militari trovarono all'interno della sua abitazione due timbri contraffatti che riportavano rispettivamente il marchio del tribunale di Venezia e la firma del cancelliere. I timbri erano conservati in una busta, nascosta nel comodino della camera da letto. Secondo quanto sostenuto dalle forze dell'ordine, sarebbero serviti per produrre documenti falsi utili a ottenere ,ad esempio, permessi di allontanamento per motivi sanitari o altro. Circostanza che però non ha trovato riscontro nelle indagini. La nomade aveva raccontato che i timbri gli erano stati ceduti da un cugino ora in Olanda: la giustificazione non l'ha salvata dall'inevitabile denuncia.