Assolto perchè incapace di intendere e di volere ma giudicato socialmente pericoloso
OMICIDIO DI CONEGLIANO: COLETTI IN MANICOMIO CRIMINALE 10 ANNI
Il 24 febbraio uccise la madre gettandola dall'ottavo piano di casa
CONEGLIANO – (gp) Assolto dall'accusa di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela perchè non imputabile in quanto al momento del fatto era totalmente incapace di intendere e di volere ma condannato a dieci anni di ospedale psichiatrico giudiziario come misura di sicurezza perchè socialmente pericoloso. Questa la condanna inflitta dalla Corte d'Assise del Tribunale di Treviso a Moreno Coletti, il 35enne di Cordignano che il 24 febbraio scorso ha ucciso la madre, la 65enne Paolina Saporosi, gettandola dall'ottavo piano del palazzo di via Friuli in cui viveva. A spingere i due giudici togati e i sei popolari verso questa decisione è stata la perizia super partes eseguita dal dottor Ivan Pertile del Centro di Salute Mentale dell'Ulss 13 di Mirano, incaricato di sintetizzare le due precedenti perizie (quella del pm e quella di parte) per poter emettere una sentenza. L'esito del processo era già scontato, ma il punto chiave era capire quale fosse la destinazione futura più idonea per curare Coletti. La difesa infatti, rappresentata dall'avvocato Alessandra Nava, puntava a “rinchiudere” il 35enne nella cooperativa Sadurano Salus di Castrocaro Terme. Obiettivo che richiedeva una sentenza coraggiosa, visto che gli ospedali psichiatrici giudiziari dovrebbero essere chiusi ad aprile per volere del decreto “mille proroghe”, che però non è stata pronunciata. Secondo il dottor Orazio Piantanida, direttore del dipartimento di salute mentale dell'Ulss 7 di Pieve di Soligo e colui che aveva in cura Coletti da anni, Coletti è uno psicotico paranoide, soffre di un delirio monotematico (l'unica sua ossessione era la madre) e ha commesso il fatto a causa di uno scompenso sul piano clinico. Ovvero ha sospeso volontariamente e senza preavviso la terapia farmacologica, circostanza che non lo ha fatto dormire per venti giorni e che lo ha portato a commettere l'omicidio. Il dottore aveva aggiunto però, a differenza del medico legale Tiziano Meneghel del dipartimento di salute mentale dell'Ulss 9 (che era stato incaricato dal gip Angelo Mascolo di effettuare una perizia psichiatrica su Coletti), che il 35enne non sarebbe socialmente pericoloso non potendo escludere però che in futuro possa uccidere ancora. Coletti dunque, almeno per il momento, rimane rinchiuso nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia. Tra 90 giorni, giorno del deposito delle motivazioni, la difesa deciderà se impugnare la sentenza.