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VIDEO Gang albanese con covo a Refrontolo: smerciava i preziosi nei "compro-oro"
IN CELLA LA "BANDA DEI FANTASMI": TRA FURTI IN CASA, RAPINE E COCA
Il 2 ottobre aggredirono un 66enne di Santa Lucia che li aveva scoperti
La refurtiva veniva ricettata e "monetizzata" in alcuni compro-oro del coneglianese. I militari sono sulle loro tracce dallo scorso 2 ottobre. Uno dei componenti della banda venne sorpreso all'interno di un'abitazione a Santa Lucia di Piave dal padrone di casa, un 66enne: il malvivente, che agiva a volto scoperto, spinse violentemente a terra l'uomo che si procurò la frattura di un femore, cadendo su un pozzetto in cemento. Dopo l'identificazione del bandito, grazie all'identikit preciso tracciato dal 66enne, i militari sono riusciti a risalire anche agli altri quattro complici. La banda non agiva mai in modo compatto ma si muoveva solitamente in batterie di due, al massimo tre persone.
Il blitz dei carabinieri ha portato a stringere le manette ai polsi a tutti i membri, due dei quali furono sorpresi mentre cedevano della refurtiva ad un compro-oro, in cambio di denaro. Ora le indagini proseguiranno per avere un quadro più preciso dei furti messi a segno dai ladri: è stata sequestrata durante le perquisizioni una quantità elevata di gioielli, oro e altro materiale frutto dei raid messi a segno. Una stima degli investigatori, ed in particolare del nucleo radiomobile dei carabinieri di Conegliano, parla di diverse decine di colpi.
All'interno del garage di un'abitazione tra quelle perquisite nell'ambito dell'operazione sono stati rinvenuti anche 130 grammi di cocaina: si sospetta che questo fosse un ulteriore attività su cui il gruppo albanese si stava per concentrare. Nel video il commento del comandante dei carabinieri di Conegliano, Salvatore Gueli.
"Dato un volto a questa banda di fantasmi"
Il comandante provinciale, Ruggiero Capodivento
"Avevamo avvertito -ha spiegato il comandante provinciale dell'Arma, Ruggiero Capodivento (nella foto)- che negli ultimi tempi c'era una particolare richiesta ed esigenza di maggior controllo e di sicurezza nella Sinistra Piave: questa è la risposta molto importante che ha dato l'Arma dei carabinieri. Sono molto soddisfatto: siamo riusciti a dare un volto a questa banda di fantasmi".
"Si tratta di persone sostanzialmente sconosciute nel territorio nazionale, loro fanno ingresso e si trattengono poche settimane nei nostri Comuni e sono dediti a commettere furti principalmente nelle abitazioni - racconta uno degli investigatori che ha seguito il caso, il tenente Alessandro Volpini, comandante del nucleo radiomobile dei carabinieri di Conegliano- non passano negli uffici per regolarizzare la loro posizione e questo li rende per certi aspetti più sfrontati, capaci di entrare in casa della gente, senza nessun ritegno, ne' paura di essere identificati, proprio perchè non sono stati fotosegnalati".