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Reportage
LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


Le nostre interviste andate in onda al termine del Giornale Radio Da questi link è possibile ascoltare e scaricare le interviste e i nostri approfondimenti andati in onda al termine del Giornale Radio ANTONELLO PEATINI Presidente provinciale FNAARC- ConfcommercioSTEFANO...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/353: UOMINI & DONNE, SETTIMANA DI GRANDI TORNEI

Si sono giocati Wgc e PortoRico Open e Gainbridge Lpga


STATI UNITI - Questa settimana il PGA si sdoppia, mette in campo il World Golf Championships a Bradenton in Florida, e il Puerto Rico Open a Rio Grande in Porto Rico. Oltre a questi due, ad attrarre l’attenzione c’è il secondo evento stagionale del massimo circuito americano...continua

Golf
PILLOLE DI GOLF/352: FINALE A SORPRESA AL GENESIS, HOMA VINCE AL SUPPLEMENTARE

Il beniamino di casa supera all''ultimo giro Burns, sempre in testa


LOS ANGELES (USA) - Era alla 95esima edizione questo torneo del PGA Tour, a cui hanno partecipato ben otto tra i migliori dieci giocatori al mondo. Si è disputato al Riviera Country Club, nel Temescal Gateway Park, situato entro i confini della città di Los Angeles; un territorio...continua

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Sotto accusa Altin e Gentian Leba, due cittadini albanesi di 42 e 26 anni

CAPORALATO MODERNO: A PROCESSO DUE IMPRENDITORI PER ESTORSIONE

In nove mesi si sarebbero trattenuti 13.500 euro di tre lavoratori



PREGANZIOL
- (gp) Potrebbe essere definito caporalato moderno, o semplicemente sfruttamento di manodopera. Fatto sta che due imprenditori di origini albanesi di 42 e 36 anni, Altin e Gentian Leba, sono finiti di fronte ai giudici del tribunale di Treviso per rispondere dell'accusa di concorso in estorsione. Stando a quanto sostenuto dalla Procura di Treviso, i due avrebbero assunto come loro dipendenti tre cittadini romeni e li avrebbero impiegati nei lavori di asfaltatura lungo il Passante di Mestre nel tratto tra Mogliano Veneto e Preganziol. Un regolare contratto di lavoro che prevedeva un salario mensile al netto delle spese di vitto che, come sottolineato nella busta paga, sarebbero dovute essere a carico dell'azienda appaltatrice dei lavori, che li aveva poi subappaltati alla ditta dei due imputati. Ma la voce “spese di vitto” in realtà sarebbe stata trattenuta dai datori di lavoro direttamente dai salari dei dipendenti: 500 euro al mese, a testa, da settembre 2007 a maggio 2008. Nove mesi per un totale di 13.500 euro che i due titolari si sarebbero intascati a scapito dei tre lavoratori. Circostanza confermata in aula da uno di loro, chiamato a testimoniare in qualità di denunciante nonché di parte offesa. Ma non basta: secondo l'accusa i due imputati sarebbero arrivati a minacciare di morte gli operai se solo avessero denunciato quella situazione di sfruttamento alle autorità. Per nove mesi i tre avrebbero tenuto la bocca chiusa per evitare di perdere il lavoro, poi scattò la denuncia.