Dopo il Gescal, in aula approda il caso dell'ammanco del Chiodo di via Montello
BUCO NELLE CASSE CONDOMINIALI: AL VIA I GUAI PER ROBERTO ARTUSO
La Procura contesta il mancato pagamento di bollette per 53 mila euro
TREVISO – (gp) Mentre il processo per il buco al condominio Gescal di via Francesco Da Milano è già entrato nel vivo, quello per il “Chiodo” di via Montello si è aperto ufficialmente. Sotto accusa per l'ipotesi di reato di appropriazione indebita ci sono Roberto Artuso, 51 anni, e la compagna Cristina Caodaglio, 44 anni, ovvero i titolari della Amministrazione Restera. E sono solo i primi due casi che finiscono in un'aula di tribunale: in Procura infatti sono depositate altre tre denunce di altrettanti complessi residenziali che nel tempo si sono trovati con consistenti ammanchi nei propri conti, ancora da quantificare nello specifico. Se nel primo caso, quello dei condomini Gescal “B” e “D”, la somma contestata è di circa 58 mila, ai quali se ne sono poi aggiunti altri 34.500, per il “Chiodo” (il cui legale rappresentante, Alessandro Cervi, si è costituito parte civile con l'avvocato Stefano Zoccarato) si parla nel dettaglio di 53.746,58 euro di “buco”. La difesa, rappresentata dall'avvocato Rossella Martin, contesta però le cifre descritte nel capo d'imputazione visto che parte delle somme sarebbe già stata pagata. Tesi supportata da una serie di fatture che verranno prodotte nel corso del processo, aggiornato a metà luglio. L'accusa mossa dalla Procura di Treviso però è dettagliata. Stando al capo d'imputazione, Roberto Artuso e Cristina Caodaglio avrebbero destinato quelle somme a fini personali o estranei al bene amministrato. Nello specifico avrebbero omesso di effettuare pagamenti di fatture e bollette nei confronti di Enel Energia per 2.865 euro per l'energia elettrica e 11.156 per la fornitura di gas, di Ats per 14.255, di il Tuo Giardino di di Marchetto Lucio per 9.907, OTIS servizi srl per 14.837, C.M. Elettrica snc per 4.233, C&G srl Manutenzione incendio per 2.707, Termica Sile srl per 1.654, Alizè srl Unipersonale per 3.943, Stefanato snc per 423, Triveneto srl Unipersonale per 187 e Artedilla srl per 10.863. Parte delle smme versate dai condomini, ovvero i 53 mila euro e spiccioli, secondo l'accusa sarebbero poi stati impiegati per effettuare pagamenti a soggetti non fornitori di servizi condominiali: in tutto 50.360 euro.