Otto mesi di reclusione (pena sospesa) e 21 mila euro di risarcimento danni
VENDONO UNA CASA PIGNORATA: CONDANNATI IN QUATTRO
Non avrebbero avvertito gli acquirenti che la casa era pignorata
NERVESA DELLA BATTAGLIA – (gp) Otto mesi di reclusione, 400 euro di multa e una provvisionale di 21 mila euro da versare in solido alle parti civili in attesa che la giustizia civile quantifichi per intero il risarcimento danni. Questa la sentenza di condanna emessa dal giudice Leonardo Bianco nei confronti di quattro dei cinque imputati finiti a processo per rispondere del reato di truffa in merito a una compravendita di un appartamento già finito all'asta. Il quinto imputato è stato invece assolto con formula piena per non aver commesso il fatto.
Alla sbarra, difesi dagli avvocati Marco Serena, Elena Rebecchi e Roberto Prete, si trovavano i proprietari e gli intermediari della casa di Nervesa della Battaglia che, secondo l'accusa, si sarebbero fatti consegnare la caparra per la vendita di un immobile di via Brigata Udine a Nervesa della Battaglia. Nello specifico, la coppia di acquirenti avrebbe consegnato, per acquistare l'appartamento per una somma di 185 mila euro, 15 mila euro alla firma del preliminare come caparra, 6 mila euro per provvigione dell'agenzia immobiliare e altri 5 mila al proprietario.
Era l'ottobre del 2010 quando le vittime stavano per coronare il loro sogno comprando la loro prima casa. Due mesi più tardi, a dicembre, scoprirono che quella casa era già finita all'asta e nessuno dei cinque imputati avrebbe detto loro che sull'immobile grava un pignoramento immobiliare. Secondo l'accusa i quattro condannati avrebbero a quel punto rassicurato la coppia dicendo che era comunque possibile stipulare il rogito per la somma pattuita. La casa però finì all'asta e venne venduta. La coppia decise così di sporgere denuncia, ottenendo giustizia a quasi quattro anni dai fatti.