L'albanese aveva anche 60 kg di paracetamolo, usato come sostanza da taglio
DICIOTTO KG DI EROINA IN CASA: A PROCESSO IL 40ENNE AGIM MALOKU
Il complice eduart Kurti ha già patteggiato 5 anni di reclusione
PREGANZIOL – (gp) Quasi tre anni fa il 32enne albanese Eduart Kurti, finito in manette al termine di un'operazione antidroga della Squadra Mobile di Venezia che aveva portato al sequestro di 18 chili di eroina che l'uomo teneva nascosta nella camera del figlio, aveva patteggiato cinque anni di reclusione.
Ora anche per il suo complice, il 42enne albanese Agim Maloku difeso d'ufficio dall'avvocato Luca Dorella, è arrivato il momento di saldare i conti con la giustizia. E' iniziato infatti il processo a carico dell'uomo, a cui viene contestata anche la detenzione di 60 chili di paracetamolo (in pratica tachipirina) che sarebbe servita come sostanza da taglio. Il procedimento penale è stato aggiornato a fine maggio quando, dopo aver sentito la testimonianza in aula dell'autotrasportatore che consegnò il medicinale all'imputato, verrà pronunciata la sentenza.
Era il 5 marzo 2011 quando gli agenti della questura lagunare fecero irruzione in un appartamento di via Monte Civetta a Preganziol, al civico 34, andando in pratica a colpo sicuro. Nella casa, che eduart Kurti divideva con la moglie, gli agenti trovarono nella camera del bambino della coppia 37 panetti di eroina che se immessi sul mercato avrebbero fruttato quasi due milioni di euro. Durante la perquisizione erano stati sequestrati anche due setacci, un frullatore e una bilancia digitale, tutti con tracce di eroina, segno che l'attività di taglio della sostanza stupefacente sarebbe stata eseguita con particolare regolarità.
Stando a quanto sostengono gli inquirenti la scelta dell'abitazione di Preganziol era strategica per l'organizzazione che starebbe dietro il grosso quantitativo di eroina in quanto facilmente raggiungibile utilizzando l'A4. Secondo la Procura trevigiana infatti l'autotrasportatore albanese avrebbe portato in Italia il quantitativo di droga dai paesi balcanici proprio in autostrada.
Le indagini successive alla perquisizione portarono all'identificazione di altri due complici, entrambi albanesi: uno, appunto, è Agim Maloku, l'altro è Ervis Farroku, attualmente detenuto nel carcere Due Palazzi di Padova in attesa di giudizio.