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Monologo con in scena il Coro Valcavasia e Isaac de Martin alla chitarra
"L'ALBERO STORTO", BEPPE CASALES PORTA A TEATRO L'UMANITĂ€ NELLA TRINCEA
L'intervista all'autore e attore, sabato ai Carichi Sospesi di Padova
PADOVA - (ag) “L'albero storto. Una storia di trincea”. Lo spettacolo di Beppe Casales di scena sabato 6 dicembre al circolo Arci Carirchi Sospesi di Padova, trova origine dal nome di una famosa trincea del Carso in mano agli austroungarici. Simbolo della Prima Guerra Mondiale e di quella “deformazione” dell'essere umano, effetto dell'atroce macchina della guerra, l'albero storto rappresenta anche “la natura, e l'umanità che nonostante tutto resiste, spera e riesce a pensare alla vita”. Così spiega l'autore e interprete dello spettacolo, Beppe Casales, che in questo lavoro, diretto da Mirko Artuso, ha coinvolto in scena il Coro Valcavasia e Isaac de Martin, nelle musiche e alla chitarra. “Ho cercato di restituire quello che di umano c'era nella cosa più disumana possibile. Volevo scrivere qualcosa di nuovo e ho studiato molto. Penso sia giustissimo ricordare la letteratura di chi ci ha preceduto ma penso che sia più importante scrivere nuova drammaturgia nel nostro Paese.”
La storia segue le vicende di un ufficiale, il “Capitan”, e due soldati, Tonon e Romeo, impegnati a prendere la trincea dell'albero storto. Assieme a loro molti altri soldati che con il loro canto scandiscono la storia della Grande Guerra sul fronte italiano, le fragilità della trincea, un luogo di ricordo, di canti, di attesa, di spasmo, di battaglia.
Sopra il link all'intervista completa di Alessandra Ghizzo.
Per informazioni www.beppecasales.com
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