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L'intervista a Marika Tesser, formatore con Valentina Paronetto e Nicola Mattarollo
QUANDO I RAGAZZI DETENUTI SI AVVICINANO AL TEATRO
Giovedì 11 dicembre al Teatro Capovolto di Carbonera la proiezione dei video degli spettacoli
CARBONERA - Ogni estate, da 12 anni, all'Istituto Penale Minorile di Treviso si svolge un percorso di video-teatro che coinvolge in maniera spontanea i ragazzi detenuti. A condurlo sono Nicola Mattarollo, Valentina Paronetto e Marika Tesser, che racconteranno questa loro esperienza giovedì 11 dicembre, alle 21.00, al Teatro Capovolto di Carbonera in occasione della proiezione dello spettacolo conclusivo di quest'anno, dal titolo “Dress code” e dei lavori realizzati gli anni scorsi.
Come si svolge questa attività, quali sono gli obiettivi e come si crea l’interesse nei ragazzi, lo ha spiegato ai nostri microfoni l’attrice e formatrice teatrale Marika Tesser, ospite a Buongiorno Veneto Uno: “Per prima cosa facciamo conoscenza, chiacchieriamo molto, cerchiamo di afferrare la loro fiducia. Dopo di che cominciamo a proporre qualche gioco, qualche esercizio utile a introdurli al laboratorio teatrale. Tutto va secondo il loro tempo e i loro bisogni. L’obiettivo è di fargli scoprire diverse modalità per porsi dinanzi a sé stessi e dinanzi agli altri. E questo succede. I ragazzi si scoprono anche di saper superare delle paure e delle difficoltà, come quando si rendono conto di doversi esibire davanti a un pubblico.”
Oltre che in scena, i ragazzi vengono coinvolti anche nella scelta del tema e nella scrittura dello spettacolo. Da un paio di anni, inoltre, la partecipazione è estesa anche a un gruppo di studenti delle scuole superiori, volontari del Centro Servizi per il Volontariato di Treviso.
Questo progetto educativo, oltre al sostegno dell’Istituto Penitenziario Minorile di Treviso, trova il supporto di diverse realtà del territorio: “dal Centro Servizi per il Volontariato alla Caritas, dal Centro Territoriale Permanente all'Università della Terza Età e quanti nel tempo hanno donato un contributo o del materiale che di volta in volta ha reso possibile lo svolgersi del lavoro” spiega Marika nel corso dell’intervista.