A processo un dirigente scolastico per molestie aggravate dalla posizione datoriale
MESSAGGI "ESPLICITI" A UN'INSEGNANTE: PRESIDE SOTTO ACCUSA
Vittima una docente di una scuola superiore della città : ora chiede i danni
TREVISO – (gp) Quelli che potevano sembrare dei messaggi e delle mail di apprezzamento, al fine di riuscire ad avere un appuntamento, alla fine si sarebbero tramutati in molestie alle quali sarebbe poi seguito un diverso trattamento a livello lavorativo.
Almeno questa la versione resa dalla vittima, una docente di una scuola superiore di Treviso, che ha trascinato in aula il dirigente scolastico dell'istituto in cui lavora costituendosi parte civile contro di lui e chiedendo un risarcimento del danno che verrà quantificato nel corso della prossima udienza, fissata a metà luglio.
Sotto accusa c'è appunto un preside reo, secondo l'accusa, di essersi reso protagonista dell'invio di una serie di sms, mail e messaggi su Facebook a un'insegnante. Nulla di volgare o di sessualmente spinto, ma apprezzamenti (anche espliciti e forse fuori luogo) che non hanno però fatto breccia nel cuore della docente. Anzi, la donna avrebbe iniziato a vivere uno stato d'ansia tentando (come hanno confermato alcune colleghe sentite in aula come testimoni) di evitare ogni contatto con il dirigente scolastico.
Di fronte al “rifiuto”, lo scambio di messaggi si sarebbe col tempo diradato. A febbraio 2013 però la situazione è cambiata, quando cioè è stata sporta la denuncia querela da parte della vittima che ha sostenuto di essere stata in seguito esclusa dagli incarichi che il dirigente scolastico assegna annualmente ai docenti. Una condotta, ovviamente presunta, che oltre all'ipotesi di reato di molestie ha configurato, secondo la Procura, anche l'aggravante della posizione datoriale essendo il preside un superiore della parte offesa. Una questione delicata insomma, che l'imputato ha sempre negato sottolineando la correttezza del suo operato e respingendo ogni accusa.