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INTERVISTA Bruxelles, il documento è stato adottato lo scorso 17 dicembre
PROGRAMMA UE DEL 2015: "DA JUNCKER UN ATTACCO AL PATRIMONIO AMBIENTALE"
Duro affondo al capo della Commissione europea di David Borrelli (M5S)
"Lo scorso 17 dicembre -scrive in una nota David Borrelli- la Commissione europea ha adottato il Programma di Lavoro per il 2015. Si tratta della prima iniziativa del nuovo Esecutivo comunitario dell’era Juncker, utile a comprendere in quale direzione dovrà muoversi il prossimo anno la macchina comunitaria. Il Programma di Lavoro è un documento che si compone, oltre che di un insieme di obiettivi politici, dell’elenco delle misure legislative in entrata (da adottare) e di quello delle misure in uscita (da ritirare) per l’intero corso del 2015. Quali novità ci porta questa Commissione? Non di visione, ma solo di metodo, perché il disegno di stampo liberista e orientato ad una marcata deregolamentazione resta invariato: la nuova Commissione ha destato più scalpore per quello che non intende fare, piuttosto che per quanto s’impegna a realizzare nel 2015. Infatti, l’elenco delle proposte legislative ereditate dalla passata Commissione Barroso e messe nel cassetto è sostanzioso e supera di gran lunga la lista dei provvedimenti inseriti in agenda. Non condivido il ritiro temporaneo, secondo le dichiarazioni del Vice Presidente Timmermans, della direttiva sulla qualità dell’aria e del pacchetto sull’economia circolare, che avrebbe dovuto introdurre un’economia a rifiuto zero e capace di trarre dalla conversione all’ecologia nuovi posti di lavoro. L’economia circolare, occorre precisarlo, è un sistema in cui tutte le attività sono organizzate in modo che i rifiuti di qualcuno diventino risorse per qualcun altro. L'iter per l'introduzione di questo sistema ad alta sostenibilità era stato avviato il 2 luglio scorso, con l'approvazione da parte della Commissione dell’Unione europea di una serie di misure per aumentare il tasso di riciclo negli Stati membri. Ora il progetto pare essere stato momentaneamente accantonato. Non è mia intenzione enfatizzare una proposta che la passata Commissione è stata capace di presentare soltanto a fine mandato, risparmiandosi quindi la responsabilità di darvi concreta attuazione. Non posso riconoscere meriti né a chi ha preso l’iniziativa tardivamente, né a chi adesso afferma di volerla sì attuare, ma domani. Si tratta di decisioni politiche, non meramente tecniche: è chiaro che non si vuole intraprendere una strada alternativa all’attuale modello industriale, puntando sulla protezione dell'ambiente anziché sullo sfruttamento delle risorse. Non posso avallare questa politica. Passa in cavalleria anche la proposta di regolamento sulla produzione agricola biologica, salvo che Parlamento e Consiglio non trovino un accordo entro sei mesi. E ugualmente inquietante appare il ritiro della proposta di direttiva relativa alla trasparenza nei prezzi dei medicinali ad uso umano. Sappiamo bene che un accordo non è facilmente raggiungibile, ma trovo comunque disdicevole che la Commissione abdichi in questo modo, rinunciando a qualunque proposta, a discapito dei cittadini. Cosa accadrà se l’accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, altrimenti noto come TTIP, dovesse giungere a buon fine, spalancando la porta dell’Europa alle potenti multinazionali statunitensi del farmaco ? In occasione della seduta di investitura di questa nuova Commissione europea, ebbi a dichiarare che l’unico vero patrimonio comune di noi europei è l’ambiente: è chiaro che trascurare, ora e forse anche domani, proprio i temi ambientali implica una scelta miope e suicida, che i cittadini europei non possono accettare. Non si può continuare a compromettere quel patrimonio: occorre rivedere al più presto il meccanismo di funzionamento di questa Europa".