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LE INTERVISTE DI RADIO VENETO UNO

Le Interviste di Radio Veneto Uno


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AUDIO: L'intervista all'artista trevigiano che spiega il Motivismo

GIANNI PIVA CONQUISTA MIAMI, PROTAGONISTA ALL'ART BASEL

Il pittoscultore ha esposto e realizzato opere nel cuore della città


TREVISO - L'arte di Gianni Piva conquista Miami. Il pittosculture trevigiano presente in questo dicembre in Florida nella famosa fiera artistica Art Basel, nata a Basilea e successivamente sposata anche negli Srtati Uniti, ha esposto due sue opere e questo lo ha portato a conoscere il sindaco di Miami Tomás Pedro Regalado che gli ha commissionato una installazione alta 5 metri posta sulla rinnomata 39esima strada, la via dell'arte e delle griffe più importanti al mondo. Vi risiede anche la Galleria Excellence che ospiterà anche delle opere che Gianni Piva ha realizzato proprio a Miami in quei giorni.
L'artista ha spiegato ai microfoni di Radio Veneto Uno la svolta nella sua carriera artistica dovuta all'incontro con Alberto Ferrarini, conosciutissimo "motivatore dell'anima" ("da non confondere con un mental coach..." sottolinea Piva) che lo ha portato a stravolgere il suo pensiero e la visione non solo dell'arte ma della vita.



GIANNI PIVA E IL MOTIVISMO
L'artista trevigiano spiega i concetti chiave di questa nuova corrente artistica

“E' stata un'esperienza fantastica -racconta Gianni Piva a Radio Veneto Uno- perchè comunque questo mio viaggio non era stato pianificato nei particolari: sono partito il 27 di novembre, destinazione Miami, in prossimità di questo evento importante che è la fiera Art Basel Miami che viene svolta nel periodo di dicembre, e là sono riuscito a portare delle sculture. Io lavoro nella pittoscultura ma anche nella scultura vera e propria. Lavoro con il cotone antico e... con la mia tecnica. Tutti gli artisti hanno i loro segreti. Si lavora con la polvere di marmo, la cementite per arrivare poi ad un risultato finale che non è altro che una scultura plasmata con la mano, come lavorare la terracotta, per arrivare ad un risultato che è un racconto, un messaggio ornamentale. La soddisfazione più grande è stata proprio questa: entrare in questa fiera d'arte importante con una scultura, posizionata poi nel vip lounge, e poi un'altra scultura posizionata nella “Miami contest”. Queste due fiere sono abbinate insieme, nascono insieme e si svolgono insieme: è stato incredibile il fatto di avere da parte dell'opinione pubblica americana e soprattutto da parte del sindaco di Miami che, impressionato della potenza e della forza di queste sculture ha voluto a tutti i costi che gli realizzassi un'opera da posizionare nella 39ª strada che è la strada principale del design, conosciuta in tutto il mondo. E' stato un successo incredibile: non tanto un successo personale, perchè sono riuscito a far capire, a far entrare nell'anima delle persone quello che è il mio messaggio. Il motivismo è questa corrente d'arte che è nuova e unica nel mondo perchè è qualcosa di estremamente profondo che entra nell'anima delle persone, non nella mente: uno non si deve porre di fronte ad un'opera e dire “mi piace” o “è bella” o “non mi piace, è brutta” ma deve entrare, andare in profondità, non deve fermarsi alla superficie. Il mio messaggio è quella di raccontare i quattro elementi della natura, i quattro elementi che hanno dato inizio a tutto cioè l'acqua, la luce, l'aria e la terra, però visti con una chiave di lettura differente. Lavorando con il desiderio di motivare la persona che si pone di fronte all'opera, trasmettere energia attraverso essa: può essere anche energia negativa o positiva, dipende, ma deve comunque trasmettere energia capace di diventare cura, cura dell'anima, aiutare la persona che si trova in casa un'opera di questa valenza, di questa forza. E' importante capire che in ogni singolo elemento o materia, composta da cellule, le cellule sono vive e trasmettono energia quindi la stessa opera d'arte, se viene impostata in questa maniera, quindi con il desiderio di portare avanti questo tipo di messaggio, è qualcosa che viene fatto per te, per voi, per aiutare a crescere non il fisico ma l'anima in questo periodo di grande superficialità, di grande tristezza interiore proprio perchè ci fermiamo alla superficialità e così non entriamo nel profondo, quindi alcune volte ci sentiamo soli, abbandonati”.
“L'arte deve essere messaggio -continua Piva- altrimenti è solo pura decorazione. Sposando il motivismo, l'artista deve creare l'opera per la persona. L'artista prima di tutto crea, nel massimo orgasmo pittorico, nella massima ispirazione: io mi sveglio anche di notte per lavorare perchè è come se sentissi una chiamata, un desiderio spasmodico di creare; nelle varie opere ti accorgerai che le persone si innamorano di un'opera però non è detto che sia quella giusta per la loro casa, non è quella che può dar loro forza. Loro di primo acchitto possono percepire questo perchè ognuno di noi, guardando l'antica numerologia e studiando la nostra data di nascita, il nostro nome e cognome, siamo legati al cosmo e siamo legati a dei pianeti precisi. Non parlaimo dell'oroscopo ma qualcosa di molto molto più profondo. Se noi siamo legati ai pianeti, ogni pianeta ha un colore: magari tu ami l'azzurro, poi studiando ed approfondendo questo aspetto, puoi scoprire che il tuo colore è il nero. Magari hai bisogno di un colore che abbia una prevalenza nero e quello è un qualcosa, uno strumento, un'arma, una forza, importantissima che ti può dare energia, energia positiva che poi si trasmette anche a livello fisico; però c'è bisogno di stimoli, viviamo di stimoli, continuamente. Così anche nel mondo sportivo: lavorando con calciatori, senza far nomi, che giocano in club importanti, non solo italiani, si accorgono che l'opera diventa elemento fondamentale per la loro crescita calcistica. Così anche nel mondo dell'industria o in quello professionale: abbiamo bisogno di questo. Ecco, il motivismo è qualcosa di estremamente nuovo che è nato con l'incontro di uno dei più importanti personaggi, non un mental coach ma una persona che lavora l'anima delle persone, con l'anima delle persone, non con la mente, e si chiama Alberto Ferrin”.



Il motivismo è terapeutico per le persone?
“E' terapeutico -spiega l'artista- con i colori ci si cura però ci si deve curare con i colori giusti: la cosa più bella è proprio la scoperta di riuscire a fare arte per portare aiuto, un messaggio ma è anche una missione. L'artista deve creare prima di tutto per sé stesso però questo suo messaggio, modo di creare deve diventare uno strumento di aiuto per gli altri”.

Cosa si intende per pittoscultura? “La pittoscultura è un lavoro che nasce prevalentemente nella manipolazionbe di diversi materiali -risponde Piva- cotone, lino o altri materiali che hanno più di cento anni, materiali antichi, che hanno già una storia, una storia che io non conosco e mi è impossibile conoscere, però l'hanno vissuta. Dentro questa storia c'è qualcosa di mistico e di misterioso che noi non conosciamo e ha un'energia differente da quella che possiamo immaginare perchè comunque è vissuta in un periodo storico differente dal nostro. La manipolo senza descriverla in maniera analitica nei vari passaggi perchè comunque ogni artista ha i suoi segreti però riesco a lavorare il tessuto e a plasmarlo con la polvere di marmo e la cementite in modo tale che l'opera alla fine, una volta asciugata, diventa assolutamente eterna, dura, forte, resistente, come deve essere la nostra anima ed il nostro corpo. E poi viene ricoperta da una resina che le permette di essere addirittura posta esternamente: la scultura che ho esposto a Miami, in una delle vie più importanti del design, è più di cinque metri di altezza”.



A Miami sono presenti anche alcune opere permanenti di Renato Piva presso la Galleria Excellence. “Pensate, è stata la prima a collaborare con Gianni Versace prima che fosse assassinato ed è una galleria che a 360° avvolge tutto quello che può essere l'arte: dal quadro, alla scultura, dal pezzo unico di design, dalle poltrone Lamborghini, dal tavolo di Gianni Versace che ha fatto pezzi unici, cose di grande esclusività, tavoli eseguiti da artisti o architetti, pezzi unici, non come sulla scultura che magari un pezzo unico può arrivare fino a nove esemplari. In questa magnifica galleria puoi trovare delle cose di altissimo livello che possono piacere o no, ma questo è un altro discorso, però qualitativamebte parliamo di pezzi unici, nell'arte, nella musica, così come nelle altre arti. Il pezzo unico ha un valore completamente diverso dalla riproduzione che nasce per il commercio: il pezzo unico può essere costruito da una sola persona ma altre persone ambiscono ad avere la stessa cosa, che però è una riproduzione. Bisogna puntare anche a non essere artisti commerciali ma artisti che lavorano tanto, tantissimo e dedicano la loro vita a questo e non per questo diventano ricchi. L'artista che non è commerciale non diventerà mai ricco; l'artista commerciale può diventare ricco però probabilmente non rimarrà nella storia. Io voglio rimanere nella storia, questo è il mio primo obiettivo, per essere riuscito a sposare una corrente nuova, mandare avanti un messaggio nuovo e aiutare gli altri ad arrivare a quell'equilibrio psicofisico a cui sono arrivato ora, adesso”.
Quali sono i prossimi obiettivi da raggiungere? “Dal punto di vista professionale io vivo alla giornata che è la cosa più bella, la cosa che ti può dare di più perchè noi magari progettiamo senza che il nostro progetto si realizzi mai, ma realizzandone degli altri. In questo momento sto pianificando solo di continuare a lavorare, lavorare e produrre, produrre con l'intenzione di portare avanti esclusivamente questo messaggio. Poi ovviamente ci sono dei progetti molto importanti: a Miami ho incontrato un importante gallerista colombiano che vuole portare le mie opere in Colombia, a Bogotà; ho incontrato una galleria venezuelana che vuole portare le mie opere a Caracas. Ho incontrato un gallerista di New York, molto giovane... però mi pongo dei limiti, dei paletti. Noi tante volte progettiamo con la mente, invece dovremmo farlo con il cuore e con l'anima e con la parte primitiva di noi”.