TREVISO - Grande partecipazione di pubblico nei tanti panevin accesi nella notte dell'Epifania nella Marca trevigiana. E dato il freddo in tanti si sono stretti attorno al fuoco sorseggiando un vin brulè e addentato una fetta di Pinza, e molti i dolciumi distribuiti nelle calze per i più piccoli. C'era grande attesa però anche per il tradizionale "pronostego" segnato dal fumo e dalla faville che si alzano dalla catasta. E l'interpretazione l'abbiamo affidata al professor Emanuele Bellò, esperto studioso della cultura tradizionale trevigiana, che ha assistito al falò presso le Ca' Mate a Casier. "Il fumo era a rebèl, aveva un senso vorticoso e questo è presagio di un anno positivo, ma le faville sono invece andate a Garbìn, ovvero verso il libeccio (sud/sud-est) e questo è sintomo di un trand ancora altalenante. In sostanza il 2015 pronosticato dai panevin, un po' di tutta la provincia è il medesimo: non bene, ne male, con segnali di ripresa - conclude il professor Emanuele Bellò - anno interlocutorio... un po' come adesso, siamo in crisi ma c'è qualche segnale di ottimismo."