Sotto accusa per circonvenzione d'incapace una ragazza marocchina di 22 anni
"SPOSIAMOCI": LA PROPOSTA DIVENTA UN RAGGIRO, A PROCESSO
Presunta vittima un 43enne di Pederobba: lei respinge le accuse
PEDEROBBA – (gp) “Sposiamoci”. Di fronte al coronamento del sogno di una vita, un 43enne di Pederobba avrebbe deciso di dare ascolto al suo cuore e di far diventare sua moglie una ragazza marocchina di 22 anni, che gli avrebbe promesso una vita felice a Roma. Convinto che fosse la donna giusta per fare il grande passo, si è licenziato da lavoro e con i soldi della liquidazione (circa 8 mila euro) avrebbe fatto una lunga serie di acquisti per le nozze. Ma a un mese e mezzo dal fatidico giorno (il 2 dicembre 2012), lei si sarebbe tirata indietro. Era il 23 ottobre 2012, giorno in cui scattò anche la denuncia per circonvenzione d'incapace. Ora la ragazza, difesa dall'avvocato Marco Bonazzi, è finita a processo ma respinge tutte le accuse, sostenendo di aver deciso di troncare il rapporto dopo che la presunta parte offesa (sentita in aula) le avrebbe detto: “Quando saremo sposati voglio fare sesso con tua madre e il tuo cane”. Una frase pronunciata con ogni probabilità per scherzo, ma che avrebbe allarmato la donna, secondo la difesa, a tal punto da decidere di mettere fine a quel rapporto sentimentale. Secondo la parte offesa invece sarebbe stato tutto un piano studiato a tavolino per svuotargli il conto in banca. Il processo, rinviato a metà aprile, oltre all'esame dell'imputata proseguirà con l'audizione di uno psicologo che avrà il compito di stabilire se la presunta vittima sia o meno “raggirabile” avendo un deficit cognitivo che configurerebbe l'ipotesi di reato contestata dalla Procura di Treviso.