Vittime un 50enne e una 65enne, già affetti da gravi patologie pregresse
L'INFLUENZA SUINA FA PAURA: DUE DECESSI IN OSPEDALE A TREVISO
L'Ulss 9 ha informato gli uffici sanitari regionali: "Nessuna psicosi"
TREVISO – Il picco dell'influenza stagionale è previsto per la fine di gennaio, ma nelle ultime settimane ad allarmare i cittadini è l'influenza suina. Sono infatti già due le vittime a Treviso, e un terzo decesso si è verificato a Feltre. All'ospedale Ca' Foncello sono deceduti un 50enne e una 65enne: entrambi avevano delle patologie pregresse e l'aver contratto il virus A/H1N1 ha fatto precipitare il loro quadro clinico. Si tratta dello stesso ceppo che nel 2009 aveva spaventato il mondo intero e costretto l'Organizzazione Mondiale della Sanità a correre ai ripari. L'Ulss 9, una volta accertato che i due pazienti deceduti avevano contratto il virus, ha immediatamente informato gli uffici sanitari della Regione, come prevedono i protocolli del caso. L'unico modo per proteggersi, fa sapere l'Ulss 9, è fare il vaccino antinfluenzale. Proprio quest'anno, però, mentre la malattia stagionale pare ancora più aggressiva del solito, molti hanno deciso di evitarlo, anche a causa delle varie segnalazioni in tutta Italia di morti che si sospettavano legate al vaccino, possibilità poi smentita dalle verifiche del caso.
L’influenza stagionale 2014-2015 in Veneto si avvia alla sua fase di picco. Nell’ultima settimana monitorata (5-11 gennaio) i dati elaborati dal Settore Igiene e Sanità Pubblica della Regione indicano un tasso d’incidenza pari a 96,2 per 10 mila abitanti. Si stima quindi che 45 mila 622 persone siano state sinora colpite dal virus, pari a circa il triplo delle cinque stagioni precedenti. Rispetto alla settimana precedente, la crescita si è attenuata, ma rimane significativa. I casi con complicanze sono 56, 38 dei quali gravi. I decessi sono 7, segnalati dalle Ulss 2 di Feltre, 6 di Vicenza, 9 di Treviso e 16 di Padova. E’ questo l’esito dell’ultimo Rapporto Settimanale sull’influenza, che sta colpendo il Veneto in maniera piuttosto aggressiva.
“Come ci dicono i dati – nota l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – la situazione è ancora complessa, ma il sistema sanitario sta reggendo generalmente bene all’urto e, dove necessario, sono state prese iniziative organizzative specifiche. E’ ragionevolmente prevedibile che il picco sia ormai quasi raggiunto e che tra poco inizierà la fase di discesa. Di certo a questa situazione hanno contribuito il calo delle vaccinazioni ed il caso Fluad, in occasione del quale l’adesione alla campagna vaccinale si è praticamente fermata”.
Per quanto riguarda le categorie di età, è sensibilmente diminuita l’incidenza nei bambini da zero a quattro anni, passata da 327 per 10 mila della scorsa settimana a 145 per 10 mila di questa. Dimezzata anche l’incidenza nei ragazzi tra 5 e 14 anni, mentre è ancora in aumento quella delle persone da 15 a 64 anni, passata da 76 per 10 mila persone a 110,9 per 10 mila. Lieve, questa volta, l’aumento negli anziani con più di 65 anni.
I 56 casi con complicazioni, 38 dei quali gravi, riguardano persone con una media di 55 anni d’età, il 77% portatore di gravi patologie pregresse. 31 di questi hanno richiesto il ricovero in terapia intensiva, 6 sono in trattamento con la terapia mediante apparecchiature “Ecmo”.