Un certificato medico fa slittare la prima udienza a carico di Sandro Calderoni
RAPINA IN BANCA: L'IMPUTATO STA MALE, IL PROCESSO SLITTA DI 6 MESI
L'uomo è accusato di essere stato il complice di Maurizio Brentan
TREVISO – (gp) Dopo la condanna a sei anni e otto mesi di reclusione, con rito abbreviato, rimediata dal 63enne Maurizio Brentan, mantovano di origine, rimediata il 29 gennaio scorso, si è aperto il processo a carico di Sandro Calderoni, uno dei due presunti complici della rapina messa a segno il 10 giugno del 2011 a Treviso, presso la filiale della Banca popolare di Vicenza di viale Luzzatti. L'altro, il 60enne Atos Calderoni, è venuto mancare circa due anni fa quando le indagini erano ancora in corso. Il colpo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbe fruttato un bottino di circa 15mila euro.
Maurizio Brentan all'epoca venne incastrato dall'esame del Dna: durante la rapina smarrì infatti un cerotto. Nella sua abitazione di Vicenza vennero in seguito ritrovate le armi e l'abbigliamento che vennero utilizzati per il colpo. I successivi accertamenti da parte delle forze dell'ordine, avevano collegato alla rapina anche Atos e Sandro Calderoni il quale, difeso dall'avvocato Luisa Osellame, ha sempre sostenuto la propria innocenza dicendo di non aver partecipato a quella rapina.
In aula sono stati ascoltati i primi testimoni del pm Valeria Sanzari la quale, nel corso dell'udienza, si è vista recapitare il certificato medico dell'imputato, detenuto a Padova per altra causa, con il quale veniva chiesto un rinvio per legittimo impedimento. Rinvio che i giudici hanno concesso liberando i testimoni e diffidandoli a ritornare a fine giugno quando il processo dovrà ripartire dall'inizio.