La Procura non è nemmeno riuscita a quantificare il presunto danno economico
DIPENDENTE COMUNALE A PROCESSO PER NOVE FOTOCOPIE IN 5 ANNI
Tra il 2002 e il 2007, lavorava al settore urbanistica di Vedelago
VEDELAGO – (gp) Il caso non è di semplice lettura ma l'imputazione non potrebbe essere più chiara: un ex dipendente dell'ufficio tecnico comunale di Vedelago, settore urbanistica, è finito sotto processo per peculato perchè avrebbe “utilizzato per fini strettamente personali, e non legati all'attività dell'ufficio, beni di proprietà del Comune di Vedelago”, e dunque della pubblica amministrazione. Un reato non trascurabile che, nei casi più gravi, prevede una pena che può variare dai 3 ai 10 anni di reclusione.
Ma quali sarebbero stati i beni utilizzati? Secondo il capo d'imputazione l'uomo si trova a processo perchè in un arco temporale ampio, dal 2002 al 2007, avrebbe utilizzato i computer del Comune per archiviare e studiare documentazione e progetti personali e, in alcune occasioni, avrebbe utilizzato fogli di carta, toner e stampante del Comune per fare, in tutto, nove fotocopie. “È un procedimento penale che possiamo definire singolare - ha spiegato l'avvocato Emilio Marcon, che assiste il tecnico comunale - e che presenta alcune singolari anomalie”.
Una su tutte il fatto che gran parte delle accuse è già destinata a finire in prescrizione. Una seconda che all'epoca dei fatti non c'erano password nei computer del Comune e di conseguenza chiunque avrebbe potuto utilizzarli. Un'altra è che la stessa amministrazione, ora guidata dal sindaco Cristina Andretta, ha scelto di non costituirsi parte civile. Anche perchè la stessa Procura di Treviso, pur contestando al dipendente comunale questi presunti “comportamenti illegali”, non è riuscita a stabilire a quanto possa ammontare il danno subito dall'amministrazione. In aula sono stati ascoltati i primi testimoni del pm Iuri De Biasi: il processo riprenderà a metà luglio.