Una sola condanna a 8 mesi per tentato furto per il 53enne Maurizio Pasini
L'INCHIESTA SUL BRACCONAGGIO SI È SGRETOLATA: TUTTI ASSOLTI
In 8 in aula: erano accusati di un traffico illecito di uccelli da richiamo
CORDIGNANO – (gp) La maxi inchiesta della Procura di Treviso sul bracconaggio si è letteralmente sgretolata. Le otto persone finite a processo per un presunto traffico illecito di uccelli da richiamo (le accuse andavano a vario titolo dall'abuso d'ufficio al maltrattamento di animali, dalle violazioni della legge sulla caccia al furto aggravato passando per la violazione del segreto d'ufficio) sono state infatti tutte assolte con formula piena perchè il fatto non sussiste.
Soltanto il 53enne Maurizio Pasini, il responsabile di un centro di cattura di volatili di Cordignano, è stato condannato a otto mesi (pena sospesa) per tentato furto. Accusa che è stata derubricata dai giudici rispetto all'iniziale contestazione di furto aggravato. Nel dettaglio sono usciti completamente “puliti” dal processo (pur avendo sopportato un notevole stress psicologico) i due dipendenti della Provincia di Treviso Efrem Bolzan, un guardiacaccia ora in pensione, e l'impiegata Edy Gerotto, che proprio in virtù di quest'inchiesta era stata spostata in un altro settore dall'amministrazione provinciale.
Del tutto estranei ai fatti contestati sono risultati anche i cinque cacciatori rinviati a giudizio nel lontano novembre 2011, quando il gup Silvio Maras dispose per tutti il non luogo a procedere per l'accusa più grave, ovvero quella di associazione a delinquere: si tratta di Pasquale Carlet, Ettore e Loris Garatti, Gianluigi Botteon e Ferruccio Fogale.
L'inchiesta, svolta dalla Guardia Forestale, portò nel febbraio del 2008 al sequestro del centro di raccolta di Cordignano di Maurizio Pasini. Secondo l'accusa l'uomo, con il placet dei dipendenti della Provincia che avrebbero avuto il compito di eseguire i controlli, avrebbe avuto a sua disposizione una quantità illecita di uccelli da richiamo tale da permettergli di rivendere al mercato clandestino le eccedenze. In più, per raggiungere tale obiettivo, nel centro sarebbe stata effettuata la pratica del “sessaggio”, ovvero l'incisione illegale dei volatili per determinarne il sesso allo scopo di individuare i maschi, molto più redditizi sul mercato. Accuse che si sono rivelate del tutto infondate.