I complimenti di Zaia: "Esempio del grande altruismo veneto"
"ESALTA I VALORI DEL NOSTRO SPORT": IL RUGBY RINGRAZIA IL DOTTOR SACCOCCI
Il medico trevigiano ha salvato un suicida tuffandosi nel Sile
“Ho ricevuto un riscontro ben superiore a quanto mi aspettassi – sottolinea -. Mi hanno chiamato amici, conoscenti, pazienti: mia moglie ad un certo punto ha dovuto staccare il telefono di casa. Su Facebook ho ricevuto tantissime richieste di amicizia anche da parte di perfetti sconosciuti. Mi fa un gran piacere, anche se non penso di aver fatto una cosa così eclatante”. Racconta di non aver avuto nemmeno il tempo di aver paura: “Mentre mi buttavo ho pensato solo ‘Chissà se ce la faccio?’, ma è stato un lampo ed ero già in acqua. Al primo impatto ho sentito molto freddo, i vestiti comunque mi hanno un po’ coperto e poi è entrata subito in circolo l’adrenalina. Quando sono riuscito ad afferrare l’uomo, c’era abbastanza corrente ed ho temuto che ci trascinasse oltre la scala sulla sponda: in quel caso, sarebbe stata davvero dura risalire. Invece sono riuscito a raggiungere gli scalini. Lì mi hanno dato una mano pure degli altri passanti, che mi hanno anche aiutato con il massaggio cardiaco”.
Attorno al dottor Saccocci si è stretto anche tutto il mondo del rugby trevigiano:
"Conoscendo Roberto, non avevo dubbi che se poteva rendersi utile, l'avrebbe fatto". Anche Amerino Zatta, presidente del Benetton Rugby, si complimenta con Roberto Saccocci: il medico trevigiano che martedì sera si è tuffato nel Sile per salvare un aspirante suicida. Il professionista, infatti, da anni è il medico sociale del club biancoverde.
E un plauso al dottor Saccocci arriva anche da Luca Zaia: “Gesti come questi riconciliano con il mondo. Ci voleva un coraggio particolare per gettarsi nelle acque gelide di un fiume in pieno inverno. A questa dote il dottor Roberto Saccocci sicuramente unisce una dose massiccia di generoso altruismo”. “Gesti di generosità come quello del dottor Saccocci – conclude Zaia – per fortuna non sono infrequenti in un Veneto dove la gente sa esprimere solidarietà con i fatti e non a parole. Nel suo lavoro un medico cura e salva tante vite per professione, ma in questo caso spicca l’uomo ed è a lui che diciamo grazie”.