Alessandro era stato denunciato da alcuni investitori francesi per l'accusa di truffa
CIALDE DEL CAFFÈ "GONFIATE": IL CASO BENETTON FINIRÀ IN ARCHIVIO
Ora sono gli "accusatori" a rischiare di essere incriminati per calunnia
TREVISO – (gp) L'inchiesta che vede indagato Alessandro Benetton per l'ipotesi di reato di truffa finirà in un nulla di fatto. Chiarita la competenza territoriale, per cui il fascicolo è rimasto alla Procura di Treviso, il pm Massimo De Bortoli presenterà infatti una richiesta di archiviazione del caso aperto dopo la denuncia depositata nel palazzo di giustizia di via Verdi da alcuni investitori francesi, Non solo Alessandro Benetton è risultato del tutto estraneo ai fatti contestati, ma sarebbero gli stessi investitori a rischiare ora di essere incriminati per calunnia.
L'imprenditore di Ponzano, tramite i suoi legali, aveva già depositato nei mesi scorsi una memoria difensiva per dimostrare la propria totale estraneità nella vicenda: Alessandro Benetton veniva infatti chiamato in causa soltanto in base alle sue funzioni societarie (è presidente del consiglio di sorveglianza della francese 21Centrale Partners e presidente dell'italiana 21Partners spa), e non avrebbe alcuna conoscenza diretta delle persone che hanno denunciato la presunta irregolarità.
Al centro delle indagini c'erano versamenti per un centinaio di milioni di euro che sarebbero stati fatti in più trance tra il 2008 e il 2010 da alcuni investitori francesi. Denaro investito nella Ecc di Jean Paul Gaillard che avrebbe brevettato della capsule di caffè compatibili con la Nespresso, ma biodegradabili e a un costo inferiore rispetto a quelle normali. Le azioni della Ecc, di cui una quota appartiene proprio alla 21Centrale Partners, sarebbero state vendute in una prima trance a 6,5 franchi svizzeri l'una, in una seconda a 37 e in una terza a 437. Impennata che sarebbe stata causata dall'ingresso di 21Centrale Partners nella società e perchè la Ecc sarebbe stata capace di garantirsi un maxiordine d'acquisto da 4 miliardi di capsule.
Una “commessa” che avrebbe dovuto far schizzare il valore della società al di sopra del miliardo di euro. Una vera e propria manna per gli investitori che avrebbero così guadagnato un sacco di quattrini. Ma di quel maxiordinativo nel portafoglio della Ecc non ci sarebbe traccia. Motivo per cui gli investitori francesi avevano deciso di presentare denuncia sostenendo di essere stati truffati in virtù di una falsa rappresentazione della realtà che li avrebbe spinti a investire. In tutta questa questione Alessandro Benetton, a conclusione delle indagini, sarebbe risultato del tutto estraneo ai fatti.