Scagionati dalle accuse Paolo Cecconato e Paolo Maria Amoroso D'Aragona
ONORIFICENZE SOSPETTE: NON C'È STATA NESSUNA TRUFFA, ASSOLTI
I due sarebbero stati i vertici dell'Ordine di Santa Maria di Betlemme
TREVISO – (gp) Non c'è stata nessuna truffa. Il processo a carico di Paolo Cecconato, 72enne trevigiano, e Paolo Maria Amoroso D'Aragona, pugliese di 46 anni, è terminato con una sentenza di assoluzione perchè il fatto non costituisce reato. Il pm Massimo De Bortoli, al termine dell'istruttoria dibattimentale, aveva chiesto la condanna per entrambi gli imputati a sei mesi di reclusione ciascuno. Secondo quanto sostenuto dalla Procura di Treviso, i due avrebbero distribuito onorificenze relative a un ordine inesistente.
Si tratta dell'inchiesta della Guardia di Finanza di Treviso in merito all'Ordine di Santa Maria di Betlemme. Il primo, in qualità di “Marchese Gran Cancelliere con Collare”, e il secondo che si presentava come “Principe Gran Maestro dell'Ordine”, avrebbero cominciato a raccogliere adepti fin dal 1987 in tutta la Marca, tenendo come in una loggia gli elenchi dei nomi degli iscritti. L'ingresso nel gruppo comportava il versamento di una somma di denaro che sarebbe risultata variabile, ma con spese fisse per “diritti di cancelleria” attestate in 60 euro.
Ma le difese, rappresentate dagli avvocati Luigi Fadalti e Franca Tonello, hanno sempre contestato l'impianto accusatorio sostenendo con forza l'innocenza dei propri assistiti. “La magistratura si è già pronunciata più volte escludendo la sussistenza di qualsiasi reato – ha affermato più volte nel corso del processo l’avvocato Fadalti, legale di Cecconato - Tutti i precedenti procedimenti si sono infatti conclusi favorevolmente sia nei confronti dell’Ordine di Santa Maria di Betlemme sia dei suoi rappresentanti”.