Risolto il giallo delle ostie: "Le abbiamo gettate via subito dopo il colpo"
FURTO SACRILEGO A ODERZO: I DUE RAGAZZI PATTEGGIANO 14 MESI
A ottobre avevano rubato all'interno della chiesa di San Vincenzo
ODERZO – (gp) Erano stati arrestati per aver rubato all'interno della chiesa di San Vincenzo a Oderzo. Poi erano stati scarcerati in attesa di giudizio e sottoposti all'obbligo di dimora. Raggiunto un accordo con la Procura di Treviso, i due ragazzi marocchini di 18 e 20 anni responsabili del furto sacrilego, avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 ottobre scorso, hanno patteggiato un anno e due mesi ciascuno, non ottenendo la sospensione condizionale della pena.
I due, quando erano tornati in carcere, avevano anche risolto il “caso delle ostie”. Il Vescovo di Vittorio Veneto, monsignor Corrado Pizziolo, in visita pastorale a Oderzo proprio nei giorni del fatto, aveva celebrato assieme a don Angelo Pavan, parroco di San Vincenzo, una Messa di riparazione per consacrare l'Eucarestia e riporla nuovamente nel tabernacolo. Se da un lato la refurtiva era stata recuperata (una pisside in argento placcata oro, una teca e oggetti sacri per un valore di 2 mila euro), dall'altro era rimasto il dubbio che quelle ostie consacrate fossero state rubate per celebrare magari qualche rito che di cristiano avrebbe avuto ben poco.
Più volte ne era stata chiesta la restituzione, o almeno qualche informazione su dove potessero essere. Informazione che è arrivata: “Le abbiamo gettate via subito dopo il furto” avevano detto i ragazzi. In pratica non c'era più nessuna speranza di poter recuperare quelle particole. Oltre a quello sacrilego, i due dovevano rispondere anche del furto di alcuni abiti (tre felpe e un giubbotto del valore di 75 euro) che risultavano rubati in un negozio di Conegliano a gestione cinese.