Giudicata colpevole per la seconda volta una 58enne di Arcade: 16 mesi e 10 mila euro
ANZIANA MALTRATTATA: ANCORA UNA CONDANNA PER LA NUORA
Assolto invece il figlio, anche lui accusato di maltrattamenti in famiglia
PREGANZIOL - (gp) Episodi diversi erano diversi ma la vittima era la stessa. Dopo aver rimediato una condanna complessiva in primo grado a sei anni e mezzo di reclusione per maltrattamenti in famiglia (sentenza per la quale è stato depositato il ricorso in appello), una 58enne di Arcade e un 56enne di Preganziol sono tornati di fronte al giudice.
A trascinarli in aula, ancora una volta, è stata la madre di lui, un'80enne che secondo l'accusa avrebbe sopportato senza fiatare le botte, le minacce, i dispetti e i comportamenti violenti della nuora e del figlio fino a quando è stato possibile. Il giudice, analizzate le prove e accogliendo parte della tesi difensiva dell'avvocato Guido Galletti, ha condannato la nuora (per la seconda volta) a un anno e quattro mesi di reclusione concedendole la sospensione condizionale della pena. La donna è stata anche condannata a risarcire con 10 mila euro l'anziana suocera, costituitasi parte civile con l'avvocato Stefano Pietrobon.
Assolto invece con formula piena il figlio della vittima, nonché marito dell'imputata. Il giudice Francesco Sartorio si è riservato 75 giorni per il deposito delle motivazioni, anche se è probabile che la difesa , come ha fatto per la prima condanna, presenti ricorso in appello.
Nel capo d'imputazione di questo secondo procedimento penale a carico della coppia, si legge, oltre alla contestazione di “comportamenti connotati da perfida crudeltà e sadismo”, che i due sarebbero arrivati a costringere l'anziana a chiedere il permesso per andare in bagno, a non usare la lavatrice, a non accendere la stufa e a tenere le finestre della sua stanza aperte dalle 7 alle 16, anche d'inverno. Condotte che la vittima aveva, sempre per l'accusa, già sopportato in silenzio in passato e che erano costate, nel precedente processo, una condanna a tre anni e sei mesi di reclusione alla nuora e a tre anni al figlio. Allontanati dopo i primi episodi dalla casa familiare per sei mesi, i due avrebbero continuato a maltrattare la donna una volta venuta meno la misura cautelare.