Il Procuratore Michele Dalla Costa risponde al grido d'allarme di Leonardo Muraro
"PERSONALE IN ESUBERO? DA NOI LE PORTE SONO PIÙ CHE APERTE"
Se Provincia e Regione sono in difficoltà , la Procura si fa avanti
Richieste che il procuratore ha dichiarato di aver già fatto alle Regione Veneto senza però ottenere alcuna risposta. A prescindere dalla totale assenza di direttori amministrativi (sono due i posti mancanti su due vacanti) e dal 40% di scopertura per quanto riguarda i funzionari (sono presenti 5 persone sulle 9 che previste), la Procura di Treviso avrebbe bisogno come l'aria di altri impiegati che il ministero non ha intenzione di prevedere ma che potrebbero provenire da altre realtà, come ad esempio quella della Provincia in procinto di chiudere i battenti.
“Anche due persone basterebbero per alleggerire i carichi di lavoro e garantire una migliore efficienza” ha dichiarato il Procuratore Dalla Costa, il quale ha anche lanciato una stoccata all'amministrazione Manildo. Se da un lato è vero che per oltre vent'anni il tribunale non è stato considerato da Gentilini e Gobbo, dall'altro il capo della Procura chiede che l'attuale sindaco intervenga sul tema degli spazi. La struttura di via Verdi, come da tempo denunciato, non è a norma di legge e non ha nemmeno la certificazione antincendio (che comunque arriverà entro l'anno).
I problemi sono tanti e per troppo tempo non sono stati risolti. Il presidente del tribunale, Aurelio Gatto, ha più volte evidenziato che finalmente qualcosa si sta muovendo (nel senso del rapporto con l'amministrazione comunale), ma per il Procuratore non basta. Gli errori commessi in passato ora stanno ricadendo sugli attuali “padroni” di Ca' Sugana e la macchina della Giustizia è pronta a battere cassa, “come previsto dalla legge” sottolinea Dalla Costa.