Il procuratore conferma l'ipotesi dolosa: aperto un fascicolo a carico di ignoti
CHIARI & FORTI, DALLA COSTA: "ESCLUSA L'AUTOCOMBUSTIONE"
L'asta dell'immobile si terrà venerdì: la base parte da 9,1 milioni di euro
TREVISO – (gp) “Non abbiamo ancora la certezza, ma il rogo della Chiari & Forti non può che essere stato di origine dolosa”. Il Procuratore Michele Dalla Costa non lascia spazio a dubbi riguardo all'incendio che ha devastato l'immobile di Silea che venerdì mattina doveva essere venduto all'asta. Asta che non verrà né sospesa né rimandata, come ha sottolineato dal commissario giudiziale Paola Matrundola, e come pubblicato partirà da una base di 9 milioni e 100 mila euro. Ovviamente lo stato dell'immobile verrà reso noto ai compratori, ha dichiarato l'avvocato Matrundola, ma l'asta si effettuerà ugualmente e con ogni probabilità, visti i presupposti, andrà deserta per la terza volta. Difficile infatti capire chi, a fronte dell'incendio, potrebbe guadagnarci. Nel frattempo la Procura di Treviso ha dato mandato alla Polizia giudiziaria di effettuare i dovuti controlli per accertare il dolo e, nel caso, capire quanti e quali siano stati gli inneschi. Il pm Massimo De Bortoli ha aperto un fascicolo sul caso a carico di ignoti in attesa di avere una relazione su quanto accaduto. Al momento non è ancora stato disposto il sequestro dell'area, che comunque non sarebbe vincolante ai fini della vendita all'asta.
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