Sotto accusa per violenza sessuale aggravata un nigeriano di 41 anni
SPOGLIATE E TOCCATE IN CAMERINO: QUATTRO ANNI AL VIGILANTE
Sei le vittime: una ha ottenuto un risarcimento di 15 mila euro
TREVISO – (gp) Nonostante lo sconto di un terzo della pena in virtù del rito abbreviato, Ijwe Anthony Chukwuemeka, l'addetto alla vigilanza del negozio di abbigliamento Oviesse in pieno centro storico a Treviso finito sotto processo per violenza sessuale aggravata, è stato condannato dal gup Silvio Maras a quattro anni di reclusione.
Il 41enne nigeriano, difeso dall'avvocato Alessandra Nava che ha già annunciato che farà ricorso in appello, secondo l'accusa avrebbe abusato di sei ragazze, due di appena 16 anni. Una di loro, costituitasi parte civile, ha ottenuto un risarcimento danni di 15 mila euro. Stando a quanto sostenuto dal pubblico ministero Francesca Torri, che aveva ipotizzato una condanna a cinque anni di reclusione, l'uomo avrebbe molestato le sei giovanissime costringendole, con il pretesto di una perquisizione, a spogliarsi completamente nei camerini dell'Oviesse e in quattro casi palpeggiate.
Il primo episodio contestato dalla Procura di Treviso risaliva all'ottobre del 2013 e aveva visto come vittima una minorenne che sarebbe stata fatta denudare e toccata nelle parti intime; poi altre due ragazze che si erano presentate alla squadra mobile avevano raccontato di essere state fatte spogliare del tutto, e infine le ultime tre giovani, due minori e una 18enne, “ispezionate” a fine maggio dello scorso anno dal 41enne perché accusate del furto di una maglietta. Le giovani si sarebbero spesso rese protagoniste di piccoli furti o tentati furti all'interno del negozio e, secondo l'accusa, l'addetto alla sicurezza avrebbe “barattato” il suo silenzio per nascondere quei presunti abusi.
Ma il diretto interessato ha sempre negato con forza ogni abuso. “Non ho mai fatto nulla di quanto mi viene contestato – aveva detto nel corso dell'interrogatorio di garanzia - Quelle ragazzine si sono inventate tutto per crearsi una difesa se le avessi denunciate”.