La Corte d'Appello rinvia gli atti a Treviso: il reato destinato alla prescrizione
INTASCA LA PENSIONE DELLA SUOCERA MORTA: CONDANNA ANNULLATA
Un 57enne di Montebelluna non dovrà dunque restituire i 111 mila euro
Rischiava fino a cinque anni di galera, ma al termine del processo le contestazioni nei confronti di un 57enne di Montebelluna si erano ridimensionate: inizialmente imputato di truffa aggravata ai danni dell'Inps, il giudice aveva derubricato il reato in indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato, pronunciando una sentenza di colpevolezza anche se la competenza sarebbe stata del tribunale in composizione collegiale anziché monocratico.
Un cavillo giuridico su cui hanno puntato gli avvocati Simone Guglielmin e Massimiliano Robba per presentare ricorso in appello. Il risultato è che i giudici veneziani hanno accolto in pieno la loro tesi difensiva annullando la sentenza di primo grado e inviando gli atti al pm di Treviso per riformulare le accuse e ricelebrare il processo. La conseguenza materiale è che l'imputato, a un anno dalla prescrizione, continuerà ad avere la fedina penale pulita ma soprattutto non dovrà restituire un solo euro dei 111 mila incassati nel giro di otto anni.