L'ex presidente dell'Avab di Crespano del Grappa giudicato innocente a processo
SOTTO ACCUSA PER 70 EURO DI RIMBORSI: BERTON ASSOLTO
Denaro restituito dopo la scoperta di mero un errore contabile
CRESPANIO DEL GRAPPA – (gp) Le condotte contestate non avevano alcuna rilevanza a livello penale. In altre parole Giampaolo Berton, l'ex presidente dell'Avab di Crespano del Grappa, è stato assolto con formula piena perchè il fatto non sussiste.
Difeso dagli avvocati Fabio Pinelli e Alberto Berardi, Berton era finito di fronte al giudice Marco Biagetti per rispondere dei reati di truffa e falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico. Il tutto per aver viaggiato con l'auto dell'ente, per recarsi ad alcune riunioni in Provincia di Treviso, intascandosi 70 euro di rimborsi non dovuti come se avesse utilizzato la propria vettura.
La linea difensiva era chiara, sposata in pieno dal giudice che non ha ravvisato nessun illecito vista la modestissima cifra per cui Berton è finito sotto accusa. “Si è trattato soltanto di un errore di compilazione – hanno sottolineato i legali, come provato nel corso del procedimento penale - involontario e non certo doloso”. Una tesi non solo credibile ma che ha rispecchiato la vera realtà dei fatti. D'altro canto i famigerati 70 euro, che rischiavano di macchiare la carriera professionale di Berton, sono stati subito restituiti all'ente di cui è presidente nel momento in cui è stato scoperto l'errore.
“Per la Provincia di Treviso non c’è mai stato alcun danno – hanno sottolineato i legali nel corso del processo - perché in ogni caso il rimborso, all’ente o al privato, era dovuto”. Il presidente dell'Avab era già finito di fronte al giudice per un'altra vicenda legata a delle irregolarità nelle fatturazioni dello stesso ente.
A mettere in moto le indagini era stata una segnalazione anonima che suggeriva di indagare sui conti dell’associazione. Dopo un blitz dei carabinieri, Berton è finito sotto accusa per peculato, ma anche in questo caso si tratterebbe soltanto di un errore contabile. “Se ci sono state delle mancanze da parte nostra - aveva dichiarato lo stesso Berton - non sono certo imputabili a dolo ma alla nostra scarsa capacità burocratica, presi da mille attività”.